CICLO D’OLTREMARE PRESENTAZIONE Il “passaggio
oltremare” era il modo in cui nel Medioevo veniva chiamato il pellegrinaggio
verso Gerusalemme e con questo nome si indicarono anche le crociate. Il
ciclo, che comprende romanzi e racconti, con personaggi ricorrenti, si svolge
nel XII secolo, nel periodo tra la seconda e la terza crociata. Le vicende
narrate e i personaggi sono invenzioni dell’autore. Solo i sovrani (come
Baldovino III, Amalrico, Baldovino IV, Sibilla e Guido da Lusignano, Nur
ad-Din e Salah ad-Din, il Saladino), alcuni feudatari (come Raimondo da
Tripoli) e i patriarchi di Gerusalemme (Amalrico ed Eraclio) sono personaggi
vissuti realmente. Ugualmente inventate sono molte delle città (come al-Hamra
o Rougegarde, Jabal al-Jadid, San Giacomo d’Afrin, Shaqrah, Santa Maria in
Aqsa, Halel, Cesarea), ma alcune sono invece reali, come Acri/Akka, Tiro,
Antiochia, Damasco, Tripoli (non quella in Libia, ma quella nell’attuale
Libano) e Aleppo. Nella stesura dei
romanzi e dei racconti mi sono permesso qualche anacronismo (ad esempio
nell’uso dei titoli nobiliari), ma di solito si tratta di aspetti secondari. Avvertenza I racconti e i romanzi
del ciclo sono ambientati in un periodo e in una regione caratterizzati da
una grande violenza. Faccio due esempi: il Saladino, considerato un modello
di virtù cavalleresche e di generosità anche in Occidente (ad esempio da
Dante e Boccaccio), dopo la battaglia di Hattin (1187) fece decapitare tutti
i duecento cavalieri templari e ospedalieri catturati, in quanto gli ordini a
cui appartenevano vietavano il pagamento di un riscatto (episodio riportato
nel romanzo La disfatta); Riccardo
Cuor di Leone, altro personaggio passato alla storia come guerriero
magnanimo, fece uccidere 2600 prigionieri musulmani per cui non era stato
pagato il riscatto (episodio narrato nel romanzo Attese). Ci sono perciò, in
alcuni dei romanzi e dei racconti, scene molto violente e la morte appare
spesso, come avveniva in quei luoghi e in quell’epoca. Origine del ciclo e dei singoli romanzi e
racconti L’idea originaria era
quella di un racconto ambientato ai tempi dell’Inquisizione in Spagna, secoli
dopo le crociate. Poi però, mentre il racconto era appena agli inizi, venne
fuori l’idea di un ciclo di racconti collegati l’uno all’altro e ambientati
tra la Palestina e la Siria al tempo delle Crociate: nel ciclo avrebbero
dovuto confluire, con le opportune modifiche, un racconto già scritto (L’eretico, poi profondamente
modificato), un racconto avviato e mai completato su un templare, il racconto
sull’Inquisizione (anche questo da risistemare, ma tanto era appena agli
inizi). L’idea originaria non si accontentò di dare vita a un racconto e
incominciò a crescere, fino a che fu chiaro che sarebbe diventata un romanzo
(che avrebbe dovuto chiamarsi I signori
franchi, ma che invece diede vita ai due romanzi Gli assassini e La disfatta).
Intanto si aggiunsero altri due racconti e il tutto avrebbe potuto finire lì.
Invece mi venne la malaugurata idea di scrivere un breve racconto (La conquista), ambientato vent’anni
prima del romanzo, in cui descrivevo la conquista di alcuni territori da
parte dei signori franchi protagonisti del romanzo successivo. Il breve
racconto incominciò a crescere a dismisura, mentre intanto, presi da una
frenesia vagamente conigliesca, i racconti si moltiplicavano. Ora che il
ciclo è finito è costituito da sei romanzi e otto racconti. Di che stendere
qualsiasi lettore. La conquista Nato come racconto e
poi cresciuto senza pudore, La
conquista ha avuto origine da quello che è il suo seguito naturale, I signori franchi. L’esigenza era
quella di raccontare in che modo i signori franchi sono diventati tali,
conquistando i loro feudi. In questo romanzo si trovano perciò i protagonisti
dell’intero ciclo, ma anche diversi altri personaggi che ritornano nei
racconti del ciclo e altri che invece non ritornano (di solito perché fanno
una brutta fine già in questo primo romanzo). Le vicende sono frutto
di invenzione, in cui certamente ritornano suggestioni legate a racconti e
romanzi letti o a film, ma senza nessuna fonte di ispirazione particolare. L’esecuzione di Rajab è
ispirata a un episodio della serie televisiva dedicata ai Borgia. Il personaggio di
Ferdinando è nato molto tempo prima del romanzo, in un racconto dedicato ad
Alessandro: L’eretico. Ne esiste
una versione molto nera, presente in Internet e un’altra versione (pure molto
nera) qui. Da quel racconto è stata tolta la parte finale, che è diventata
l’esecuzione di Tancrède d’Espinel. La morte del re
Baldovino III per avvelenamento è riportata da alcuni storici delle crociate,
in particolare Guglielmo di Tiro: non si sa se tale notizia sia fondata o
meno. L’ipotesi che l’assassinio sia stato compiuto per volontà di Nur ad-Din
non ha nessuna base storica. La spedizione di
Amalrico in Egitto è reale (ce ne furono diverse, una appare nel secondo
romanzo del ciclo). La conquista di Afrin è ispirata a un episodio storico:
la conquista della città di Iskorosten da parte della principessa Olga (946
d.C.). L’anello L’anello nasce
dal personaggio del giovane miniaturista, ispirato da un romanzo indiano di
Kunal Basu, ma tutto lo sviluppo non deve nulla al romanzo. Raoul proviene
ovviamente dal romanzo La conquista. I bordelli di
Damasco Il protagonista del
racconto è ispirato da Riccardo, conosciuto su Facebook: a lui è dedicato
questo testo. In realtà il racconto dedicato a Riccardo era un altro, la
conclusione della sua storia come personaggio, ma con il tempo il Riccardo
inventato ha deciso di non accontentarsi di un racconto, per cui adesso si
aggira in un numero indefinito di testi (tutti i romanzi e qualche racconto). Intrighi Intrighi
riprende i personaggi già conosciuti nel primo romanzo e nei due racconti e
ne aggiunge altri. Ingloba due racconti che erano nati a parte (e che, con
diverse aggiunte, costituiscono l’inizio della prima e della seconda sezione
del romanzo). La spedizione in Egitto si basa su fatti storici: il massacro
di Bilbeis e l’incendio del Cairo sono avvenimenti documentati, anche se
naturalmente io ho introdotto nel primo diversi dettagli inventati, spesso
tratti a loro volta da altri episodi storici. Il rogo nella prima sezione è
un’invenzione, perché non sono documentati roghi di sodomiti in questo
periodo, ma la condanna del concilio di Nablus citata da Godefroi è realtà
storica. Il Circasso Il Circasso nasce da un nucleo narrativo più antico, mai completamente sviluppato.
Come altro materiale che non aveva nulla a che vedere con le crociate, è
stato attratto nell’orbita della saga, ha visto l’inserimento di diversi
personaggi dei due romanzi precedenti e di alcuni racconti e romanzi che
verranno dopo, ma che sono già stati almeno in parte scritti. L’eretico Come è detto sopra, è
di fatto il primo racconto nato, anche se in una forma alquanto diversa. Fu
un omaggio ad Alessandro (Alecs) e quando gli chiesi che tipo di finale
preferiva (cioccolato fondente o al latte), scelse il fondente. Perciò
l’autore declina ogni responsabilità per quanto riguarda la conclusione. Il principe Questo breve racconto è
stato in parte ispirato dalla fotografia utilizzata per il protagonista,
Rachid. Mi interessava anche introdurre il personaggio di Solomon, che però
ho inserito già nella versione finale dell’Eretico, per cui a questo punto è conosciuto. Ma è un personaggio
importante, anche se appare tardi, per cui va bene una doppia presentazione. In missione Jorge da Toledo appare
come spia in un racconto successivo (I
bagni di Damasco), scritto però assai prima di questo. In missione rappresenta l’inizio della
sua carriera e introduce il personaggio di Ishan (in realtà già apparso molto
brevemente ne Il Circasso e in L’eretico). La valle del Nahr È uno dei primi racconti
del ciclo. La storia di Jean non si conclude qui, ma nel romanzo La disfatta. Gli assassini Il romanzo è ispirato
alla setta dei nizariti, ismailiti che gli arabi chiamavano Hashishiyya (da
cui deriva la parola italiana assassini): a questa setta fa riferimento anche
Marco Polo nel Milione, quando
parla del Vecchio della montagna. Gli
assassini è la chiave di volta del ciclo: nel romanzo ritornano quasi
tutti i personaggi significativi comparsi nei romanzi e nei racconti
precedenti e per molti di loro la vita cambia profondamente (o finisce: il
cambiamento più radicale). Non ci sono state fonti di ispirazione particolari
per questo romanzo. I bagni di Damasco Uno dei primi racconti
scritti, anche se la sua collocazione cronologica è verso la fine del ciclo.
Nacque dopo un racconto dedicato a Riccardo, confluito poi nel romanzo La disfatta. Non ha particolari fonti
di ispirazione. La disfatta Questo romanzo, che
doveva essere l’ultimo del ciclo, riprende praticamente tutti i personaggi
ancora vivi al termine dei testi precedenti e ne racconta la sorte nel
periodo che precede e segue la battaglia di Hattin, che portò alla perdita di
Gerusalemme e di gran parte dei territori del regno. In questo romanzo è
confluito un racconto dedicato a Riccardo, nato prima di tutti gli altri testi
in cui questo personaggio appare. I riferimenti storici
sono abbastanza precisi: l’ascesa al trono di Sibilla e Guido da Lusignano,
l’avanzata del Saladino, la battaglia di Hattin (con gli avvenimenti che la
precedettero e la seguirono) corrispondono a quanto ci hanno tramandato gli
storici. Gorgedefer Paradossalmente il
penultimo testo del ciclo è stato il primo a essere ideato e in parte steso,
molto prima che mi venisse l’idea di un ciclo. Nessuno spunto particolare per
questa storia, che nelle linee essenziali è rimasta identica, anche se è
stata interamente riscritta: castelli e templari fanno parte dell’immaginario
di chiunque ami il Medioevo. Attese L’ultimo romanzo, il
più lungo del ciclo, doveva essere un racconto, incentrato su Ferdinando. Ha
incominciato a crescere, i personaggi si sono moltiplicati e alla fine siamo
arrivati a un romanzo molto corposo, in cui ritornano quasi tutti i
personaggi già conosciuti, almeno quelli rilevanti (se rimasti in vita: non
compaiono fantasmi). Il romanzo contiene
diversi episodi storici, in particolare quelli relativi all’assedio di Acri
(Akka per i musulmani): ho seguito fedelmente le cronache cristiane e
musulmane del tempo, talvolta riportando anche qualche breve passo. Di solito
ho inserito in questi episodi alcuni personaggi del romanzo, ma in linea di
massima gli eventi narrati per quanto riguarda l’assedio di Acri e il periodo
successivo fino alla battaglia di Arsuf sono reali. Le opere dei cronisti
cristiani e musulmani sono perciò state una fonte d’ispirazione per diverse
scene. |