Altra biografia rossa Ferdinando Neri nasce nel
1948, in un paesino vicino ad Arezzo. A quattordici anni assiste a uno spettacolo
del circo e si innamora del domatore di leoni. Fugge di casa e si unisce al
circo (in particolare al domatore, ma poi anche a uno dei trapezisti e a due
clown). Nel 1968 abbandona il
circo (in particolare il lanciatore di coltelli) e si innamora di un pittore,
con cui vive a Parigi per tre anni. Il rapporto si conclude in modo
tempestoso, quando il pittore scopre Ferdinando impegnato a insegnare a un
giovane postino l’uso della lingua (non il francese, né l’italiano). Deluso dall’esperienza,
Ferdinando si arruola nella legione straniera e viene inviato in missione in
Africa. Qui dimostra uno spiccato interesse per gli usi degli indigeni e il
suo entusiasmo è ricambiato dai locali. Il comandante però non apprezza gli
sforzi che Ferdinando fa per fraternizzare e il giovane viene costretto a
congedarsi. Ferdinando rimane ancora
alcuni anni in Africa, approfondendo le sue conoscenze antropologiche, tanto
da divenire un vero esperto degli usi sessuali (in particolare omosessuali)
da Città del capo ad Algeri. Come ogni ricercatore serio, sperimenta
direttamente sul campo, senza limitarsi alla teoria. Nel 1978 rientra in Italia
e trova lavoro come guardaparco. Dopo alcuni anni si stufa dei mali della
solitudine (in particolare del gomito della lavandaia, dovuto appunto alla
solitudine) e diventa guardia del corpo. In questa attività dimostra un
notevole attaccamento al lavoro, soprattutto quando il corpo vale la pena. Nel 2005 pubblica il suo
primo romanzo, “I quattro re”. Nel 2007 apre un sito internet,
in cui inserisce racconti e romanzi, e fa conoscenza con un ispettore di
polizia, che gli ispira il secondo romanzo pubblicato: “Ispettore Ferraris. Punto e a capo.”. |