- Non ho nessuna intenzione di gustare un cazzo indiano.

Non è proprio una replica cortese, te ne rendi conto. Ti ha fatto girare i coglioni, è vero, però sei nelle sue mani. In ogni caso, neanche la sua replica è cortese:

- Bene, avrai l’occasione di gustarne parecchi.

Sumahir chiama l’uomo di guardia alla porta e gli dice di chiamare alcuni soldati. Tu hai intuito quello che ti aspetta e vorresti tornare indietro, ma ormai è troppo tardi.

I sei uomini che arrivano sono alquanto robusti. Sumahir dice loro:

- Questo inglese non ha mai gustato un cazzo indiano.

È inesatto, ma in fondo sei tu che hai detto così. Sumahir prosegue:

- È ora che gliene facciate gustare sei.

Tutti ridono.

Ti mettono le mani addosso e ti spogliano. Tu non opponi resistenza: sai che significherebbe solo essere picchiato. E l’idea di sperimentare questi sei maschi non ti spiace, anche se un po’ ti spaventa. Ti ordinano di metterti a quattro zampe e si incomincia: uno ti infilza, un altro te lo infila in bocca. Vedendo che sei docile, non sono neppure molto violenti. Tu non hai intenzione di collaborare, ma loro non se ne preoccupano: ti fottono in culo e in bocca con grande piacere. Le sensazioni non sono spiacevoli, anche se questi uomini mancano di tecnica e vengono tutti molto in fretta. Dopo che l’ultimo ha finito, scivoli a terra. Dal culo cola lo sborro che hai ricevuto in abbondanza.

Gli uomini se ne vanno e Sumahir dice:

- Ti sono piaciuti i cazzi indiani?

Poi ride. Tu non dici nulla. Il culo ti fa male, ma sei anche eccitato. Ti volti e dici:

- Non ci sanno fare.

Non dici altro e rimani disteso. Vorresti che anche lui ti prendesse, ma non intendi certo chiederglielo.

Sumahir ti guarda, disteso a terra prono. Poi incomincia a spogliarsi. Tu volti la testa dall’altra parte, come se non volessi vederlo.

Si stende su di te e tu puoi sentire contro il tuo culo la pressione del suo cazzo, che non hai visto, ma dev’essere formidabile. La sensazione ti stordisce e ogni voglia di resistere viene meno. Sumahir stringe il tuo culo a piene mani, facendoti male, ma quello che corre lungo la tua schiena è un brivido di piacere e non di dolore.

Sumahir si solleva e divarica le tue natiche con le mani. Poi un dito forza l’ingresso, seguito da un secondo.

Per un momento non succede niente, finché Sumahir avanza la sua arma e senti l’apertura dilatarsi. La pressione è molto forte: di rado hai accolto una mazza di tali dimensioni. Ma sei stato appena posseduto e il tuo buco è già alquanto allenato. Per quanto provochi dolore, l’ingresso dà anche piacere. Sumahir avanza ancora, per poi fermarsi. Deve avertelo infilato tutto dentro e davvero ti piace sentire questa presenza vigorosa. Sumahir riprende a muoversi e il suo spiedo affonda ancora nella tua carne: non era tutto dentro. Malgrado faccia male, è una sensazione splendida. Adesso è davvero giunto al fondo e senti il suo corpo che aderisce al tuo.

Sumahir si ritrae e poi immerge lo sperone nella carne completamente. Ti dà ancora un attimo di respiro, poi incomincia la sua cavalcata, che procede lentamente. Il tuo corpo freme e ti sfugge un gemito di piacere: non avresti voluto dargli questa soddisfazione, ma le sensazioni che ti trasmette questa spada che ti trafigge sono troppo forti. La sua energia sembra inesauribile e il suo cazzo penetra a fondo, ogni volta, dilatando le tue viscere, per poi arretrare nuovamente, in una cavalcata lenta che ti sfianca. Sumahir è davvero un cavaliere di razza, che sa come usare l’arma che madre natura gli ha dato. Procede a lungo e dentro di te il piacere cresce, mentre tutto il resto svanisce. Hai perso coscienza di dove sei. Rimane solo il piacere violento di questo momento, la successione di spinte che ti scavano dentro, il desiderio che questa cavalcata non finisca mai.

E davvero il cavaliere sembra avere una riserva di energia inesauribile, perché continua senza dare segni di stanchezza. Progressivamente il ritmo diviene più intenso e il dolore si mescola sempre di più al piacere violento che provi e che vorresti urlare. Gemi, di nuovo, senza ritegno, mentre un’onda ti sommerge e sente il fiotto del tuo seme prorompere. Sumahir prosegue ancora e ti sembra di non riuscire a reggere più, ma non vorresti nemmeno che smettesse. Il ritmo diviene ancora più intenso e ti sembra che ora ci sia solo più dolore, eppure questo dolore è esso stesso piacere.

Infine Sumahir viene e senti il getto che inonda le tue viscere. Dopo un momento Sumahir si stacca.

- Dormirai qui. Domani mattina ti prendo un’altra volta. O magari questa notte.

Si stende sul giaciglio e si addormenta.

Tu lo guardi dormire.

Ti ha stuprato anche lui, ma è stata la migliore scopata della tua vita.

 

Decidi di rimanere con Sumahir

Decidi di fuggire

Decidi di ucciderlo e fuggire

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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