Avevi in mente una bella scopata, ma non ti è piaciuto il modo in cui te l’ha ordinato. Ti ha catturato, sei suo prigioniero, ma non sei mica uno schiavo.

- No, non ho nessuna intenzione di spogliarmi.

Sumahir sorride, un sorriso poco rassicurante:

- Pensi di poter scegliere?

Sai di non avere nessuna possibilità di scelta, ma a questo punto non vuoi tornare indietro.

- Dovrete prendermi con la forza.

- È quello che farò.

Balza su di te con la rapidità di una tigre e ti fa cadere a terra. I suoi muscoli devono essere d’acciaio, perché, per quanto tu ti dibatta, lui non ha nessuna difficoltà a soggiogarti. Nonostante la tua resistenza ti abbassa i pantaloni e ti forza a girarti, in modo da offrirgli il culo.

Si stende su di te e tu puoi sentire contro il tuo culo la pressione del suo cazzo, che non hai visto, ma dev’essere formidabile. La sensazione ti stordisce e ogni resistenza viene meno. Sumahir se ne accorge e allenta la presa. Stringe invece il tuo culo a piene mani, facendoti male, ma quello che corre lungo la tua schiena è un brivido di piacere e non di dolore. Mormori ancora:

- No!

Ma nelle tue parole non c’è più forza, come non c’è forza nel tuo corpo, che si offre senza remore.

Sumahir si solleva, divarica le tue natiche con le mani, sputa sul buco. Puoi sentire la saliva che le sue dita spargono. Poi un dito forza l’ingresso, seguito da un secondo.

Per un momento non succede niente, finché Sumahir avanza la sua arma e senti l’apertura dilatarsi. La pressione è molto forte: di rado hai accolto una mazza di tali dimensioni. Ma Sumahir si muove con delicatezza e, per quanto provochi dolore, l’ingresso dà anche piacere. Avanza ancora, per poi fermarsi. Deve avertelo infilato tutto dentro e davvero ti piace sentire questa presenza vigorosa. Sumahir riprende a muoversi e il suo spiedo affonda ancora nella tua carne: non era tutto dentro. Malgrado faccia male, è una sensazione splendida. Adesso è davvero giunto al fondo e senti il suo corpo che aderisce al tuo.

Sumahir si ritrae e poi immerge lo sperone nella carne completamente. Ti dà ancora un attimo di respiro, poi incomincia la sua cavalcata, che procede lentamente. Il tuo corpo freme e ti sfugge un gemito di piacere: non avresti voluto dargli questa soddisfazione, ma le sensazioni che ti trasmette questa spada che ti trafigge sono troppo forti. La sua energia sembra inesauribile e il suo cazzo penetra a fondo, ogni volta, dilatando le tue viscere, per poi arretrare nuovamente, in una cavalcata lenta che ti sfianca. Sumahir è davvero un cavaliere di razza, che sa come usare l’attrezzatura che madre natura gli ha dato. Procede a lungo e dentro di te il piacere cresce, mentre tutto il resto svanisce. Hai perso coscienza del mondo intorno a te. Rimane solo il piacere violento di questo momento. Vorresti che questa cavalcata non finisse mai.

E davvero il cavaliere sembra avere una riserva di energia inesauribile, perché continua senza dare segni di stanchezza. Progressivamente il ritmo diviene più intenso e il dolore si mescola sempre di più al piacere violento che provi. Gemi, di nuovo, senza ritegno, mentre un’onda ti sommerge e senti il fiotto del tuo seme prorompere. Sumahir prosegue ancora. Il ritmo diviene ancora più intenso e ti sembra che ora ci sia solo più dolore, eppure questo dolore è esso stesso piacere.

Infine Sumahir viene e senti il getto che inonda le tue viscere. Dopo un momento Sumahir si stacca.

- Dormirai qui. Domani mattina ti prendo un’altra volta. O magari questa notte.

Si stende sul giaciglio e si addormenta.

Tu lo guardi dormire.

Ti ha stuprato, ma è stata la migliore scopata della tua vita.

 

Decidi di rimanere con Sumahir

Decidi di fuggire

Decidi di uccidere Sumahir e fuggire

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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