Non ha
senso passare due settimane in viaggio. William potrebbe essere già ripartito
quando tu arriverai e in questo caso non avrai nessun appoggio presso Jay Singh. - Prenderemo
la via meridionale. - Ma no, sahib. È imprudente. - Taci!
Partiamo domani. L’uomo
storce la bocca. Vorrebbe obiettare, ma ha capito che ormai hai deciso e non
vuole perdere il compenso che avete pattuito. L’indomani
mattina ti metti in viaggio. I primi due giorni la strada sale, prendendo
quota, ma la pendenza non è mai molto forte e spesso dopo una salita più
ripida ai vostri occhi appare un altopiano. Attraversate un’area piuttosto
popolata, con molti villaggi sparsi lungo il fianco delle colline: certo il
territorio non si presta ad agguati. Dormite in locande, che offrono una
sistemazione molto semplice. Il terzo
giorno superate la frontiera, dove stazionano alcuni soldati inglesi, e
arrivate ancora più in alto. Ci sono ancora alcuni villaggi e case sparse, ma
anche tratti di foresta e aree spopolate. La sera i due servitori montano la
tua tenda: non c’è nessuna locanda nelle vicinanze. Il giorno
successivo la guida incomincia a dare segni di nervosismo. - Che
c’è, Tikka? Siamo a metà del viaggio e tutto è
tranquillo. - Sahib, da domani potremmo incontrare i briganti. Tu ridi,
più che altro per incoraggiarlo. Sai benissimo che il rischio c’è. - Se li
incontreremo, sapremo ben difenderci. Tikka ti guarda spaventato. - Non
bisogna reagire, sahib. Se reagiamo, ci uccideranno
tutti. - Staremo
a vedere. Ti rendi
conto anche tu che siete solo in quattro e che l’unico armato di fucile sei
tu: se davvero sarete attaccati, non avrete molte possibilità di difendervi. La sera
vi accampate ai piedi di una scarpata. La tua guida ha una faccia da
funerale, ma tu ti mostri tranquillo. La
mattina dopo la tua tenda viene aperta da qualcuno che non è uno dei tuoi
servitori. È un uomo armato, che ti punta un fucile addosso. Ti fa segno con
la testa di alzarti. |
Fingi di ubbidire, ma non appena si distrae prendi
il tuo fucile |