Sorridi e dici:

- Mi hanno parlato di Tariq. Mi dicono che sia molto bravo. È vero?

Za’ sorride e dice:

- È il migliore ed è molto apprezzato: molti preferiscono pagare di più, pur di avere merce di prima qualità. Non mi stupisce che gliene abbiano parlato. Una gemma così non si trova facilmente.

Quindi Tariq costa un occhio della testa, ma ti ha detto Everett di contattarlo, no? Pagherà lui. Za’ aggiunge:

- Anche alcuni suoi connazionali lo apprezzano molto.

- Me lo fa vedere?

- Ma certamente, sahib.

Za’ si allontana un momento e ritorna poco dopo in compagnia di un ragazzo che avrà venti o venticinque anni. Capelli, barba e occhi scurissimi, labbra carnose schiuse in un sorriso provocante, lineamenti regolari. Un giovane dio vestito soltanto di un drappo che lo copre appena e a ogni movimento rivela un corpo perfetto, una pelle che dev’essere morbidissima e una leggera peluria.

Non si può negare che sia davvero merce di primissima qualità, in quel momento perfetto in cui un giovane ha ancora tutte le grazie del ragazzo e la maschia bellezza dell’uomo. La voce di Za’ ti riscuote:

- Come vede, sahib, non mentivo.

Tu cerchi di nascondere l’attrazione violenta che provi (e che si sta rivelando in basso).

In quel momento la porta da cui sei entrato si apre e il servitore introduce un uomo, un inglese, accompagnato da due servitori. Non lo hai mai visto, ma sicuramente dev’essere il duca di Corkster. Un gran bell’uomo anche lui, biondo, forte, con un portamento nobile.

Ti guarda, stupito di trovare un inglese qui e anche tu lo fissi, come se avessi preferito che nessuno ti vedesse e quindi il suo arrivo ti contrariasse un po’.

Za’ si rivolge a lui:

- Le faccio subito portare il tè con i pasticcini, sahib.

Il duca annuisce e intanto guarda Tariq, che gli sorride, e poi di nuovo te.

 

Decidi di prendere Tariq

Decidi di non prendere Tariq, in modo da poter rimanere un momento con il duca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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