Arretri
un po’ e ti chini su Kardama. Osservi il suo
magnifico cazzo e avvicini la bocca. Fai scorrere la lingua lungo l’asta
tesa, poi le tue labbra avvolgono la cappella. Il ragazzo sussulta. Succhi un
momento, poi molli la preda, con uno schiocco, ma è solo una finta: la
percorri due volte con la lingua dalla cappella ai coglioni e in senso
contrario, poi la riprendi in bocca, succhiando avidamente. Le tue mani
intanto gli accarezzano i coglioni, stuzzicano la pelle dietro lo scroto,
salgono ad accarezzare il suo ventre, il suo torace, fino a stringere i
capezzoli, ridiscendono per posarsi sui suoi fianchi e stringere forte il suo
bel culo. Il
ragazzo mugola di piacere: non deve essere abituato a un trattamento di
questo livello, ma esperienza e doti innate sono dalla tua parte. Senti che i
suoi gemiti diventano più forti. Ti chiedi se fartelo mettere in culo o
finire con la bocca, ma non hai il tempo di decidere: senti la scarica. Bevi
il suo sborro, leggermente amarognolo, che ti riempie la bocca. Inghiotti
ogni goccia a poi ancora percorri con la lingua la cappella, finché non è lui
ad allontanare le tue labbra. È
stato piacevole, anche se avresti voluto che durasse un po’ di più, ma la
gioventù è spesso impaziente. -
Grazie, sahib. Il
ragazzo si riveste, poi riprende a sistemare le tue cose e quando ha finito
se ne va. Prima di uscire, si volta e ti sorride. Di certo verrà ancora a
cercarti. Magari avrai modo di insegnargli qualche cosa. |