Esci dalla caserma alquanto frastornato. Questa pare essere la missione più pericolosa della tua carriera. E hai ben poco in mano per svolgere il compito che ti è stato affidato.

Il comandante ti ha dato tutte le indicazioni necessarie per raggiungere il bordello. Sono le nove di sera e il duca di solito si presenta verso mezzanotte. Il che significa che dovrai aggirarti in un’area alquanto malfamata nel cuore della notte.

Mentre ceni, rifletti su quello che puoi fare. Al bordello puoi cercare di incontrare il duca. E poi? Mica puoi avvicinarti e dire: “Piacere, vedo che anche a lei piacciono i maschi. Potremmo fare conoscenza e passare le serate a discutere dei nostri gusti.” Diciamo che cercherai di cogliere l’occasione, purché se ne presenti una. C’è il rischio che non si presenti neanche il duca.

Verso le undici e trenta esci. Ti fai accompagnare da un servitore che tiene una torcia. Hai dovuto sborsare una bella somma per trovarne uno disposto ad avventurarsi nel quartiere dove stai andando tu, ma questo almeno non è un problema: i servizi ti rimborsano le spese.

Il bordello è una costruzione piuttosto ampia, disposta su due piani. Il lungo muro sulla strada non presenta aperture, tranne un’anonima porta di colore verde, di fianco a cui c’è un’immagine del dio Ganesh.

Bussi e ti apre un uomo sui quaranta, alquanto massiccio, che con la sua mole blocca il passaggio e non sembra intenzionato a lasciar entrare nessuno. Ti guarda, un po’ perplesso: non sei un ospite abituale e probabilmente non sono molti gli inglesi che vengono qui.

- Sono un amico di Khan.

È la parola-chiave che ti ha dato il comandante Everett. L’uomo si sposta, lasciandoti passare. Ti trovi in un’anticamera, una piccola stanza senza finestre, con una seconda porta che l’uomo apre.

Passi in una camera molto ampia e illuminata da diverse torce, con tappeti e cuscini sparsi ovunque. Un uomo si avvicina e si inchina, dandoti il benvenuto. Ti fa accomodare su alcuni cuscini e ti chiede se vuoi del tè. Al tuo cenno di assenso, si inchina e se ne va, dicendo al tuo servitore di andare nella stanza riservata ai domestici.

Mentre attendi il tè, ti guardi intorno. C’è un notevole contrasto tra l’esterno, che appare molto spoglio, e questa stanza sontuosa. I frequentatori del bordello sono certo benestanti, d’altronde se l’ha scelto un duca…

Arriva un uomo che si presenta, dicendo, in un inglese passabile:

- Sono Za’. Come posso servire il gradito ospite?

Questo quindi è il tenutario del bordello. Non è niente male. Sarà sui cinquanta, ma è vigoroso e non ti spiace per niente. Comunque non è lui il tuo obiettivo. Sei qui per lavoro.

Puoi chiedere di questo Tariq, che il duca frequenta con assiduità, così magari ottieni qualche informazione sul cugino della regina Vittoria. Oppure di qualcun altro, cercando di incrociare il duca quando esce, sempre che questa sera venga.

 

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