Il rajah vuole capire le cause e gli effetti
del crollo, per cui rimanete davanti alla tenda. Tu sfiori la mano di Rama e
ti sposti a un’estremità del gruppo. Rama capisce e si avvicina a te. Chiedi: - Avete
detto voi di versare qualche cosa nella coppa di Prapat? Rama fa
un cenno di diniego e mormora: -
Pericolo. Tu
rientri nella tenda. I servitori si sono affacciati a vedere. Controlli che
nessuno si accorga di te, ma Akbar si è messo
dietro i servitori, probabilmente per ordine di Rama: in questo modo ti
nasconde alla loro vista. Tu scambi la tua coppa con quella di Prapat: se non succede nulla, non berrai, ma la
rovescerai “casualmente”. Se Prapat offrirà a
qualcuno la sua coppa, non ci sarà del veleno dentro. Ritorni
sulla soglia e poco dopo riprendete tutti i vostri posti. State per prendere
le coppe e bere, quando il servitore di prima si inginocchia di fianco a Prapat e gli sussurra qualche cosa. Prapat appare sbalordito e posa la sua coppa.
Tutti lo guardano. Il rajah chiede: - Che
succede, figlio? - Il
servitore mi dice che lo straniero ha versato qualche cosa nella mia coppa. Cazzo!
Che serpe! Meno male che hai scambiato le coppe! Intervieni: - Io?
Assolutamente no. Avrà visto male. - Siete
sicuro di non averlo fatto? - Certo! - Allora
scambiamoci le coppe. - Come
volete. Vi
scambiate le coppe. Tu ti mostri sereno, solo un po’ stupito dell’accaduto. Il rajah
è dubbioso, Rama appare indifferente: è Pescelesso
al 100%, anche se dev’essere alquanto in tensione.
Ora si gioca il tutto per tutto. Il rajah
dice: - Beviamo
alla salute del mio glorioso figlio che oggi ha ucciso due tigri. Lode al
valoroso Rama. Tutti
ripetete: - Lode. Alzate le
coppe e bevete. Tu senti gli sguardi degli altri su di te e bevi fino in
fondo: quando posi la coppa è vuota. C’è un sorriso di trionfo sul viso di Pratap quando abbassa la coppa. I
servitori portano il cibo e incominciate a mangiare, ma poco dopo Patrap si porta le mani al ventre. - Che
succede? Patrap respira a fatica. Ti guarda e nei suoi
occhi tu leggi l’orrore. Ha capito, ma non riesce più a parlare. Alza un
braccio, emette un rantolo e crolla disteso tra le cibarie. Gli siete tutti
intorno. Patrap scalcia disperatamente. Dalla bocca
esce una bava rossastra. Emette una serie di singulti, che divengono rantoli.
Un odore di merda si diffonde nella tenda: Pratap
ha perso il controllo degli sfinteri. Mentre il medico accorre, Patrap emette un ultimo singhiozzo e rimane immobile, gli
occhi aperti. Il rajah
si alza, terribile nella sua furia. -
Rimanete tutti ai vostri posti. Il rajah
ti fissa. Tu allarghi le braccia, come se non sapessi spiegarti. C’è un
momento di silenzio assoluto nella tenda. Ma il grido di Akbar
rompe la tensione: - Il
servitore! Cerca di scappare. In
effetti il servitore che ha versato il veleno, vedendo morire il principe ha
capito che la sua vita non vale più nulla e cerca di scivolare fuori dalla
tenda. Il servitore guarda terrorizzato tutti voi, che avete voltato lo
sguardo su di lui, e corre via disperato, ma Akbar
è già in piedi e lo raggiunge prima che sia riuscito ad allontanarsi. Lo
riporta nella tenda, che si dibatte. Gli grida, tenendolo per i capelli con
una mano e con un braccio intorno al collo: - Hai
avvelenato il principe. - No, no!
Non sono stato io! - Hai
messo il veleno nella coppa dello straniero e hai avvisato il principe di
averlo visto, sapendo che avrebbe proposto lo scambio delle coppe. Così la
colpa sarebbe ricaduta sullo straniero. - No, no!
È stato il principe a dirmi di mettere il veleno. Questa
ammissione è un errore colossale, ma il servo è sconvolto: ha capito di
essere perduto e non ragiona più. Akbar costringe il servo a inginocchiarsi
davanti al rajah, che freme. Ti dici
che Akbar è stato davvero bravissimo: ha fatto in
modo da scagionarti e far ricadere tutta la colpa sul servo. |