Partire
con il duca presenta parecchi vantaggi, ma non vuoi apparire invadente e
magari destare sospetti. Inoltre ti troveresti a dipendere del tutto da lui, dato
che di certo non puoi procurarti di qui a domani mattina due servitori che ti
accompagnino durante il viaggio. E se a un certo punto volessi ritornare per
conto tuo, non è detto che nel Kaspur troveresti
una guida disponibile ad accompagnarti a Bombay: se le strade sono infestate
da briganti, potrebbe finire male. È meglio raggiungere il duca dopo.
Partirai tra qualche giorno. - La
ringrazio, altezza… William
ti interrompe, sorridente: - No, no… così non va. William, non altezza. Sorridi
anche tu. - Grazie,
William. Ti raggiungerò nel Kaspur tra qualche
giorno, quando avrò preparato l’occorrente per una spedizione. - Come
preferisci, Richard. Non voglio forzarti. Capisco che tu preferisca
prepararti per la spedizione. Passate a
parlare del paese e delle sue bellezze. Chiedi notizie anche del rajah. - Jay Singh è un uomo notevole, molto deciso, che non
indietreggia davanti a niente: per conquistare il potere ha fatto uccidere il
fratello maggiore e sterminare la sua famiglia. È un sovrano potente, che sa
come destreggiarsi con le alleanze. È sempre riuscito a evitare mosse
sbagliate, conservando una notevole indipendenza di fatto, nonostante il
protettorato inglese. - Ma con
te ha buoni rapporti, da quanto mi dicevi prima. - Sì, ma
io non miro a rafforzare il dominio inglese sul suo principato. Da quello
che ti ha detto Everett, il duca non sta certo mentendo. Piuttosto lui mira a
indebolire la posizione degli inglesi. - Quanti
anni ha? - Ormai è
sulla sessantina. Ha due figli. Il maggiore, Rama, è un coglione, scusa il
termine, mentre il giovane Pratap è tanto
intelligente quanto bello. L’entusiasmo
di William per Pratap ti fa sospettare il motivo
per cui mira a perdere Rama. Non insisti sull’argomento. Gli chiedi invece
consiglio su come procurarti una guida e, dopo una lunga conversazione, vi
separate. |