- Scelgo Naidu. Za’ sorride. - Non si pentirà della scelta, sahib. Il duca interviene, dicendo: - Questa sera offro io. - Ma no, non posso accettare. - Lei è mio ospite. Dopo una breve schermaglia, accetti la generosa offerta
del duca e segui Naidu in una stanzetta, arredata
con cuscini e tappeti. Naidu si volta verso di te,
sorridendo, ma in questo Ercole selvaggio, anche il sorriso ha qualche cosa
di minaccioso. Si mette a braccia conserte e attende: non è certo il tipo da
cui aspettarsi carezze e baci appassionati, ma tu non l’hai scelto per
questo. In ogni caso è bene chiarire chi comanda: - Spogliati. Lui esegue. Non indossa molto, per cui si spoglia
rapidamente, ma senza fretta. Un corpo possente, una peluria abbondante sul
torace e sul ventre, due braccia muscolose e un cazzo superlativo. Ti guarda
e nei suoi occhi c’è quasi una sfida. - Spogliami. Si avvicina a te e incomincia a toglierti gli
abiti. Lo fa con gesti decisi, brutali, tanto che ti chiedi se non lacererà
qualche cosa. Alla fine ti ritrovi nudo. Tu dai gli ordini e lui obbedisce,
ma in qualche modo lui è il padrone e tu il servitore. Ti sembra che sia il
suo sguardo a dirti di inginocchiarti. Ai piedi di questo Ercole, ne ammiri
il cazzo poderoso, a una spanna dalla tua bocca. Ne senti l’odore, intenso,
di piscio e seme. Lo prendi in bocca e incominci a leccare e succhiare.
Acquista in fretta consistenza e volume. Devi spalancare la bocca per
riuscire a tenerlo dentro. È bello far scorrere le labbra lungo questo bel
cazzo duro e grande, leccarlo, pulirlo con cura, mordicchiarlo con
delicatezza. Le tue mani intanto stringono il suo culo, poi scendono ad
accarezzare i coglioni, grandi e duri sotto la pelle dello scroto. Un dito
scorre lungo il solco e quando giunge al buco, indugia. Lui emette una specie
di grugnito, che è un avvertimento: non puoi spingerti oltre, questo dio
selvaggio ti prenderà, ma non accetterà di farsi prendere, anche se si
prostituisce. Il cazzo continua a crescere e incominci a chiederti
se riuscirai a prendertelo in culo: per quanto tu abbia un buon allenamento,
ottenuto con anni e anni di intenso esercizio, questo cazzo è fuori misura.
Magari potresti accontentarti di farlo venire con la bocca. Ti spiace un po’
rinunciare, ma quando è troppo è troppo. Naidu però non dev’essere
dello stesso parere. A un certo punto ti mette la mano sulla fronte e ti
spinge indietro. Ti fa un cenno con la testa, il cui significato capisci
benissimo. Sì, è lui che comanda. Ti alzi, ti sputi sulla mano e ti inumidisci il
buco del culo: non è detto che lui lo faccia e per reggere quello sperone, ci
vuole una buona quantità di saliva. Quando sei pronto, ti stendi sui cuscini,
in modo da aprire bene il culo. Senti la pressione del suo cazzo contro l’apertura
e poi il dilatarsi della carne. Gemi, di dolore, ma lui continua ad avanzare.
Stai sudando e non è solo il caldo. Naidu si ferma,
poi incomincia a fotterti, lentamente. Per fortuna ti lascia il tempo di
abituarti al palo che ti trafigge. È una sensazione grandiosa, ma anche
dolorosa e non potrebbe essere altrimenti. Naidu
accelera il ritmo. Tu gemi di nuovo, mentre dolore e piacere si mescolano. Naidu ci dà dentro e le sue spinte vigorose ti
trasmettono altrettante fitte, eppure il tuo cazzo si tende sempre di più. Il
piacere sale, il dolore dilaga, vorresti gridargli di smettere, ma non lo
fai. Un’ondata di piacere ti travolge e vieni sui cuscini. Naidu continua la sua cavalcata selvaggia e ora che la
tensione si è sciolta, ti sembra di non riuscire più a reggere, ma sai che
non puoi sottrarti. Infine Naidu viene,
riempiendoti il culo di sborro, mentre emette un grugnito. Si ritrae e lentamente il dolore si attenua. Tu
rimani a lungo disteso sui cuscini, poi ti sollevi. Naidu
è in piedi, dietro di te. Non dice nulla, ma ti sembra di capire che cosa
vuole. Ti metti nuovamente in ginocchio, mentre dal tuo culo cola un po’ di
sborro. Gli prendi in bocca il cazzo e lui incomincia a pisciare. Bevi il suo
piscio e quando ha finito, pulisci bene il suo cazzo. Poi ti stacchi. Lui si riveste, ignorandoti
completamente. Tu recuperi i tuoi abiti e li indossi. Il culo ti fa male,
parecchio, ma va bene così. Ritornate nella sala principale, dove si trova
anche il duca. Naidu si allontana, senza dire
nulla. Il duca ti sorride e ti dice: - L’esperienza è stata alquanto…
forte, vero? Annuisci. - Sì, senza dubbio. Arriva anche Za’ e il
duca paga per sé e per te. Poi ti guarda e dice: - Io mi
chiamo William. Già, lui ti ha pagato la scopata, ma non vi siete neanche
detti i vostri nomi. Ma non è strano: siete inglesi e nessuno vi ha
presentato. - Io Richard. William ti chiede: - È venuto con un servitore, vero? - Sì, certo. Non so se avrei trovato la strada. Mi
avevano parlato di questo posto, ma non ci ero mai venuto. - Non è prudente aggirarsi da questa parte la
notte da soli. A un cenno del duca, Za’
chiama i suoi servitori. Tu ti rivolgi a Za’ e gli
dici: - Chiama anche il mio. Za’ ti guarda perplesso. - Il vostro, sahib? Ma
se n’è andato. Ha detto che lei non gli ha ordinato di aspettarlo. Ovviamente è una menzogna, ma adesso c’è poco da
fare. William interviene: - È meglio se si unisce a noi, signor Richard.
Fuori dal quartiere non ci sono problemi e potrà proseguire per conto suo. Ma
fin o alla strada per Colaba
non sarebbe prudente muoversi da soli. |