La storia si
svolge in buona parte al museo Egizio di Torino, dove viene commesso il
primo delitto. Nelle foto: l’ingresso, dove Ferraris arriva il primo giorno
(giŕ incazzato, ma chi lo conosce non si stupirŕ) e lo statuario, dove si
conclude la vicenda.
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Case del
quartiere di Santa Rita, dove vive la prima vittima. La perquisizione
dell’appartamento permette a Ferraris di trovare alcuni indizi. Forse
importanti. Forse no.
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Corso Montegrappa, dove abita un altro custode. L’indagine č
ad una svolta, ma...
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Via Peyron. Ferraris abita qui. Anche Michele, da qualche
tempo.
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Via Carlo
Alberto. In questa strada del centro (al tempo del romanzo ci passava
ancora il tram, adesso č quasi interamente pedonale) c’č il negozio di un
antiquario che potrebbe essere implicato nella faccenda.
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Al Teatro Regio
Ferraris assiste all’Aida e, parlando con Bruno, capisce qualche cosa di
molto, molto importante…
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La gelateria Grom, dove Ferraris, Bruno e Michele prendono un gelato
all’uscita dal Regio. Hanno buon gusto…
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L’albergo dove
alloggia Montanari, il funzionario del ministero colombiano che segue la
grande mostra.
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Il ristorante
dove Montanari cena con il dottor Gando. Č
proprio vicino alla casa del dottore. In quell’isolato l’ingresso per le
auto č su una via, l’uscita su quella opposta. Peccato che i poliziotti non
lo sappiano.
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La Fontana dei
Mesi, al Valentino, luogo dell’ultimo omicidio.
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