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Ema

 

Un anno di lettura, un anno di avventura, un anno di un susseguirsi di emozioni che notte dopo notte portavano a un continuo sali scendi di piacere e dolore

Il Ciclo Oltremare è stato un viaggio magnifico, scritto con tanta maestria che faticavo a credere fosse tutto un romanzo … o forse proprio la sua bellezza lo rendeva migliore della realtà

Nella lettura di Cernunnos c’è stata una immedesimazione che ha portato al desiderio di essere protagonista e partecipe, come fosse un sogno;
con Oltremare invece è stata una visione in terza persona, mi ha permesso di assaporare ogni dettaglio e vedere con giusto distacco i diversi legami di una così gran varietà di personaggi e ambienti, come fosse un film da oscar (inutile specificare la categoria
😏)

Vi sono state anche tragedie, delusioni e aspettative non soddisfatte, tutto ciò ha reso il racconto ancora più vero e giusto, non si cercava una favola di Walt Disney

Mi sono affezionato moltissimo ai personaggi e i loro intrecci mi hanno fatto palpitare ogni volta, sia sopra che sotto

Ora non resta che accettare la fine e proseguire le epoche con una nuova storia, anche se vorrei molto che Denis, Ferdinando, Solomon, Guilliem e tanti altri potessero incontrarsi ancora (magari con un crossover proprio con Cernunnos)


Grazie di nuovo per avermi donato una così emozionante compagnia per così tanti giorni e notti

 

 

 

 

Gianpaolo

 

Sicuramente la bellezza delle Langhe apre la mente, ma sul racconto

non saprei che complimenti farti, un unico pensiero: "STREPITOSO"

Praticamente oscura il già bellissimo racconto giapponese

 

 

 

 

 

Angelo

 

Vedo che sei un uomo di parola: il racconto è già pronto sul sito, per i lettori, come da promessa. Racconto la cui ambientazione in Giappone colpisce, così come colpisce la struttura fisica dell’uomo nato da uno stupro che lo fa sangue misto, e, ancora, racconto che è che è assai piacevole da leggersi.

 

(su La casa di Muenzaka)

 

 

 

Marcello

 

Il primo racconto è un capolavoro concentrato di storia, eros, amore,

misteriosa e profonda cultura uniti a un bisogno di "pareggio karmico"

come mi piace chiamarlo...

Il secondo mi ha colpito per la profonda umanità e sincerità dei

personaggi e mi ha fatto un immenso piacere vederne la soluzione che

da una storia d'amore ci si aspetta, almeno nella fantasia.

Grazie per la tua voglia di scrivere e per lo studio che è alla base

di tutte le tue storie.

 

(su Il bastardo e il bandito e La casa di Muenzaka)

 

 

 

Nebulo

 

“Sei al centro della mia vita!”.

Una conclusione bellissima per un racconto pieno di fascino e di intimità, che ci trasporta lontano, in terre così seducenti e così diverse…

Bello! Grazie!

(su La casa di Muenzaka)

 

 

 

 

 

 

Gianpaolo

 

l'ultimo racconto che hai messo su Ottocento è semplicemente strepitoso

una bellissima storia che è solo sfiorata dalla descrizione dei rapporti sessuali,

piena di: umanità, empatia, dolore, con un finale che restituisce la serenità

alla persona che è stata bistrattata dall'ingordigia umana.

letto tutto d'un fiato, grazie

 

(Su Il bastardo e il bandito)

 

 

 

Angelo

 

Che dire… Bello …bravo nel gestire l’accadere dei fatti e la dinamica delle emozioni dei personaggi e bravo anche nel padroneggiare le emozioni del lettore in corso d’opera (soprattutto nel lieto fine, non sempre di facile gestione).

 

 

 

 

Marcello

 

Mi è piaciuto il contrasto evidenziato nella descrizione dei prigionieri spagnoli, sia nelle scene iniziali dell'interrogatorio da parte dei turchi e come poi si è meglio definito nei discorsi tra i due personaggi del racconto. Questi sono passati da una reciproca ammirazione incentrata sul coraggio e la combattività dimostrati in battaglia ad una attrazione più fisica (che già ognuno viveva a suo modo palese o meno) grazie al condividere un'esperienza di prigionia, violenze e dubbi sul proprio futuro. Devo dire che ho trovato meno scontato o banale l'approccio scopereccio e ho apprezzato il loro parlarsi in quanto io credo che nel sesso come nell'amore sia molto più erotico il dire, soprattutto le porcate, che un meccanico stantuffare o essere stantuffati. Anche se tutto serve...

 

(Su Il sogno di una vita)

 

 

 

Giuliano

Mi sono appena gustato Ferraris e la mummia. Probabilmente lo avevo già letto, ti seguo da sempre, ma non me lo ricordavo. Inutile farti i complimenti, sono sempre storie molto godibili, le tue.

 

Ma... se trasferiscono Ferraris... Michele che fine fa?

 

 

 

 

 

Emanuele

 

Ho completato la lettura dei racconti fantasy e sono stati magnifici… Molto belli i loro legami che si rafforzano e maturano, senza diventare pesanti; inoltre quando sembrava essere giunti alla conclusione ecco che arriva un ultimo atto e quindi si prosegue oltre.

 

Non mi resta che continuare, tanto sono sicuro che non ne rimarrò mai deluso 

 

 

 

 

Giuliano

 

Complimenti per l'ultimo racconto pubblicato. Davvero bello, come sempre erotico e ben scritto.

 

A  quando una nuova avventura dell'ispettore Ferraris?

 

Grazie per il tuo sito, un saluto.

(su Naufragio)

 

 

Fabio

 

Grazie per l’ultimo racconto che ci hai regalato. Il sito ormai rappresenta un punto certo per me. Sono anni che leggo i tuoi racconti.

Bella l’ambientazione tra i pirati.

Grazie ancora.

(su Naufragio)

 

 

 

Filippo

 

Sono capitato casualmente sul sito. Ho letto Cinquanta e una notte. E ho

apprezzato molto. Mi era capitato di leggere in altri siti dei racconti

dello stesso genere, ma devo dire che la qualità dei tuoi testi è

decisamente superiore. Sai costruire una struttura narrativa e

caratterizzare i personaggi. Soprattutto eviti il rischio della

ripetitività grazie al fatto che descrivi sì i dettagli erotici del

rapporto sessuale (e su questi non si può inventare molto) ma li

colleghi a personaggi che hanno una loro storia e una loro dimensione

psicologica, emotiva. Infine c'è un riuscito equilibrio tra passi

abbastanza forti, dove si arriva anche alla crudeltà, e la

gratificazione dei sensi e la scelta del lieto fine. E quest'ultimo ci

vuole davvero perché fa parte integrante del pensiero, delle idee, che

vuole trasmettere il racconto.

 

 

 

Emanuele

è la prima volta che rispondo allo scrittore di simili letture e ci ho messo un po' a trovare il coraggio di farlo, ma non potevo farne a meno in quanto sono rimasto stregato dai MITI DI CERNUNNOS e dovevo per forza scriverti per elogiarti e ringraziarti di questi fantastici racconti

avevo trovato il link del suo sito su un altro racconto che avevo letto, ero rimasto sorpreso che un lettore si firmasse in questo modo, ma il racconto mi era piaciuto molto e dovevo per forza conoscerne di più, alla fine la curiosità ha preso il sopravvento sulla paura di eventuali malware

dopo aver spulciato un po' qua e là il sito, ho dato un'occhiata alla lista delle tue scritture, ero sbalordito da quanto fosse grande; ovviamente, seguendo la mia natura da nerd, subito mi sono saltati all'occhio i miti di Cernunnos (inutile spiegare la risonanza che istintivamente ho sentito con Cenarius di Warcraft III e con le Nebbie di Avalon)

non credo di poter trovare le parole per farti capire quanto sono stato ammaliato da questi racconti, faticavo molto a staccare gli occhi dallo smartphone e mi hanno tenuto compagnia per diverse notti, quasi fossero delle fiabe, ed al risveglio ancora sognavo con gli occhi aperti

ho provato sempre un grande interesse per la mitologia, specie per la celtica, e credo di essermi quasi preso una cotta per la tua divinità, sarà anche per questo ho potuto immedesimarmi molto e l'immaginazione che ho avuto sembrava reale poco meno di vedere un film: com'è facilmente intuibile, il meglio è stato quando Cernunnos e Doche sono diventati compagni ... avevo la fortissima tentazione di interrompere li la lettura con un finale così splendido, perchè era scontato che dopo sarebbe arrivata una qualche tragedia, ma non potevo ne era giusto fermarsi e così ho affrontato anche l'amaro

mi chiedo quanto di quello che hai scritto è inventato e quanto invece è tratto da altri testi e leggende

è stata una magnifica esperienza e come tutti i romanzi, quando si arriva alla fine resta una sorta di vuoto e tristezza; posso solo sperare che un giorno riprenderai in mano il testo e farai tornare a vivere questi eroi in una nuova avventura; 

prima che ciò accada so già che leggerò ogni singolo racconto che hai scritto; ho letto gli altri due miti (Orione e Perseo) ed ora proseguirò nell'ordine delle epoche

una piccola critica: in certi momenti il racconto assume un tono monotono con le stesse descrizioni e soprattutto termini, prova a utilizzare diversi sinonimi oppure dettagli più artistici o filosofici, in modo da non rischiare di essere ripetitivo con le parole, così facendo diventeranno dei capolavori perfetti

so già che per le prossime notti avrò un appuntamento fisso col tuo sito e non vedo l'ora di leggere

grazie di nuovo per quanto hai scritto; ottimo lavoro

 

 

 

Nebulo

E così è finito anche il girotondo a Vienna.

Un vero girotondo di personaggi che si scoprono, e lentamente si rivelano, con le loro incertezze e i loro desideri.

Grazie degli scritti e, anche, per gli abbondanti “lieto fine” (ne abbiamo bisogno in questi giorni).

Sorrido un po’ a leggere di una probabile crisi depressiva… però capisco sempre la necessità di scongiurarla.

E allora scrivo i miei compimenti e auguri per le prossime fatiche letterarie.

Un abbraccio grande

 

 

 

 

Riccardo

Ciao, sono Riccardo da Villafranca di Verona...

Mi avevi messo nei tuoi racconti anni fa...

Ti volevo fare i complimenti per gli ultimi tuoi racconti Viennesi! 

 

 

 

MarcoR

Ho da poco finito di leggere l'ultimo racconto di Girotondo viennese. Magnifico!  Seguo da anni il tuo sito e leggo sempre con  passione i tuoi romanzi, tutti, ma solo ora mi sono deciso a scriverti, per farti i complimenti , per ringraziarti e per scongiurare una crisi depressiva. ;-) e per chiedere di non smettere mai.

 

 

 

Gianpaolo

ti scrivo i miei complimenti per Girotondo Viennese, non perchè ci hai minacciato

di non farti più leggere, ma perché aspettavo la sua conclusione

Bellissimo per le atmosfere ottocentesche, bellissimi i personaggi, anche quelli che

compaiono solo nella loro puntata, ci hai proiettato in un mondo elegante dove anche

i più fortunati, hanno in qualche modo provato delle sofferenze.

mi è piaciuto tantissimo.

 

 

 

 

Ramon

Volevo congratularmi per il bel ciclo del Girotondo Viennese che ho letto e rileggeró con vero piacere dopo aver letto e riletto il Ciclo d'Oltremare che mi piace tantissimo, come la cittá di Vienna che amo particolarmente. Spero di leggere presto anche qualche tuo nuovo racconto.

 

 

 

Marcello

Ho aspettato la fine del ciclo per farmi sentire,

anche se avevo già capito dal primo racconto che mi trovavo davanti a

un lavoro che ho subito definito "più maturo". Maturo più, acerbo meno,

perché l'età avanza per lo scrivente e per il leggente e anche la

passione (che non è vero cali con l'avanzare dell'età) ha meno fretta

e si gode i passaggi tra il non detto e il desiderato, tra la passione

carnale sentita dentro ma appena accennata e la porcografia... Belli i

personaggi e le storie, mi piace scoprire due famosi artisti coinvolti

in una storia gay: chiaramente io immagino sia solo fantasia tua, non

ho mai cercato di sapere con chi scopava Klimt o Schiele e neppure mi

interessa, l'importante è solo la loro Arte che ancora ci possiamo

godere.

Mi son subito reso conto che stavi già accoppiando i personaggi con

una certa maestria da combinatore di matrimoni, ma questo non mi ha

disturbato, anzi mi ha fatto piacere: dopotutto si può almeno con la

fantasia rendere più facili e profondi i rapporti tra uomini? Visto

che la realtà è tutt'altra cosa...

 

 

 

Gianni

Caro Autore,
non so quando riuscirò a leggere il tuo "Girotondo Viennese": da troppo poco tempo ho scoperto il tuo sito e i tuoi racconti: c'è talmente tanta roba da leggere che impiegherò mesi, forse anni, per leggermeli tutti... Ma di certo non mi annoierò, anzi..! Stasera ad esempio ho terminato le "Cinquanta e una notte" e mi sento davvero impreparato per commentarne lo stile, la fantasia, la suspense, la conoscenza (inventata..? solo molto parzialmente, credo) di usi e costumi, di nomi propri e di luoghi in un Oriente immaginario ma reale e palpabile; per non parlare delle splendide e ricche illustrazioni... Un lavoro davvero encomiabile, talmente bello da far passare quasi in secondo piano (ma non è così, te l'assicuro..!) il profondo erotismo che continuamente attrae, stuzzica e fa desiderare di essere un protagonista di almeno una della 50 Storie + 1...
Complimenti da un lettore recente ma già fedele,

 

 

 

Nebulo

Wien, Wien, nur du allein, Sollst stets die Stadt meiner Träume sein!

Quando ho letto l’annuncio del racconto inserito in un nuovo ciclo “Girotondo viennese” il mio pensiero è corso subito alla Vienna città da me prediletta negli anni “molto” passati.

La bella vecchia signora, un po’ imbellettata, ma sempre dignitosa e imperiale, è stata per me luogo di incontri culturali, di tanta bellezza musicale, e di tanti incontri interessanti negli anni più giovanili.

Pomeriggi di gelo in cui ci si andava a rifugiare (e a… riscaldare) nella Römer Sauna di Passauer Platz, o le sere estive dove si andava concludere la serata tra i cespugli di Rathaus Platz in cerca di avventure non si possono cancellare.

Ed ora leggo i turbamenti del duca Ruggero che vede pian piano sgretolarsi le convinzioni da “padrone delle ferriere” e quelli di Janos che vede sorgere la possibilità di sentimenti forse nuovi e sicuramente insperati.

Bel nuovo racconto, complimenti Ferdinando. Grazie.

Adesso corro a rileggerlo perché, le coinvolgenti scene di sesso mi faranno divertire ancora.

Vienna, Vienna, o dolce Vienna, tu Sei come un sogno di gioventù. Notti d'amor, di voluttà, notti che il cuor più non scorderà.

 

 

 

Gianpaolo

Bentornato con i tuoi lavori, questa nuova saga è partita col botto.

non mi perderò i racconti

i mie più fervidi complimenti

(su Girotondo viennese)

 

 

Marcello

Da quando hai terminato il ciclo d'oltremare ero intenzionato a mandarti il mio commento, ma solo ora che ho di nuovo un computer funzionante posso ringraziarti. Hai dato il nome Attese all'ultimo

romanzo, quando niente di nuovo mi sarei aspettato di quell'interminabile saga dove tutto era già stato detto e fatto. Certo, mancavano le rese dei conti per tutti, ma io che mi ero così

affezionato ai personaggi che hai creato e descritto così nell'intimo come nei loro corpi, che avevo paura di soffrire nella descrizione finale.

Cosa che comunque è avvenuta, perché quando i migliori salvano la pelle e anche i loro rapporti, restano comunque così mutilati per quanto hanno dovuto lasciare "oltremare" di affetti, amicizie,

opportunità, orizzonti, che danno un carattere e un sapore amaro a questa "fine", anche se la frase finale che non hai scritto resta " e vissero tutti felici e contenti".

Hai fatto giustizia di tanti che lo meritavano, hai reso giustizia alla storia scritta di quei tempi inserendo persone e affetti che ancora oggi non mi sembra possano vivere alla luce del sole, hai

perfettamente delineato la storia secolare della chiesa con tutte le sue brutture antiumane e antireligiose... e mi lasci l'amaro in bocca perché uomini come li descrivi tu, nel fisico e nello spirito, non ce ne sono. Ma questo è il compito dello scrivere, che fai benissimo, e rileggo di continuo fino a che non imparo tutto a memoria. Grazie

 

 

 

 

 

Nebulo

Benissimo! Hai abbattuto anche un mio pregiudizio: non so apprezzare il genere “fantasy”.

Ho abbandonato anche la lettura di scrittori, che mi avevano intrigato con i primi romanzi, quando hanno introdotto elementi di questo genere nei loro libri.

Ma Samohrab mi ha appassionato e mi ha costretto a leggerne, divorandole, parola per parola, fino al termine.

Termine? Mah… direi che “l’ottima sistemazione per tutti e due” potrebbe anche preludere a qualcosa d’altro. Però vedremo. Grazie per questo racconto coinvolgente, come tanti tanti altri.

 

 

 

Fabio

 

Molto bello il racconto fantasy Samohrab

Scorrevole, ben scritto e con la giusta dose di colpi di scena.

Per il resto cosa dire… sono anni che seguo il sito e credo di aver letto tutti i romanzi e i racconti in esso contenuti.

Alcuni di essi li ho letti e riletti, ne ho amato i personaggi e a volte i loro caratteri “rudi”. Con il tempo ho imparato ad apprezzare anche la crudezza di alcuni romanzi (Il Circasso, fra gli altri).

Bravo Ferdinando, continua a tenerci compagnia con la tua penna felice.

 

 

 

Paolo

 

Il romanzo è semplicemente grandioso, hai punito tutti i cattivi e hai premiato i

meritevoli, ovviamente con premi terreni i secondi, e con atroci morti i primi.

Questa volta gli intrecci dei personaggi e le giravolte delle loro storie resteranno

indimenticabili. So che un bravo non sarà sufficiente, allora Bravo, Bravo

(su Attese)

 

 

Gianpaolo

 

Nei "Racconti d'Oltremare" oltre ai molti bei personaggi, anche se alcuni hanno brillato per crudeltà, ma erano comunque belli perché, ben raccontati e descritti nella loro perfidia, mi ha impressionato il loro inserimento nei capitoli veri della storia, quella realmente vissuta nel corso dei secoli e mi hai ricordato la saga di Angelica, con tutta la pletora dei personaggi descritti legati a lei, figura fantasiosa che ha goduto la stessa situazione dei tuoi; quindi mi complimento anche per la ricerca storica che hai fatto per descrivere luoghi e persone che ci hanno vissuto.

Peccato che nell'ultimo capitolo, quando hai salutato i vivi e i morti, ti sei dimenticato di Riccardo.

 

 

 

Nebulo

Anche all’inferno…

Le ultime parole che Solomon sussurra (io le immagino sussurrate) sotto il caldo delle coperte sembrano dimenticare gli inferni che hanno attraversato i protagonisti del Ciclo d’Oltremare. Inferni di tradimenti, inferni di rivalità, inferni di violenze, inferni di meschinità. Ma, anche, hanno attraversato paradisi di amicizie, di generosità, di onestà e di correttezza. Mentre leggevo (a volte, divoravo) le righe de “La disfatta” mi veniva spontaneo confrontare quei tempi, lontani solo cronologicamente, con i tempi in cui stiamo vivendo nel trascorrere i giorni della pandemia.

E così, via via, ho letto “La disfatta” quasi come un’allegoria della nostra storia attuale. Ogni giorno assistiamo (quasi del tutto impotenti) ai tradimenti, alle rivalità, alle violenze mediatiche, alle meschinità di politici e scienziati, di giornalisti e tuttologi. Ma, per fortuna, ogni tanto uno sprazzo di amicizia, generosità, onestà o correttezza viene ad illuminare i nostri tempi. E quelle persone amiche, generose, oneste, corrette, vorrei essere capace di seguirle “anche all’inferno”.

Grazie di averci donato lo splendido affresco del Ciclo d’Oltremare, parabola da gustare e meditare che ha accompagnato i giorni di reclusione e di forzata sessualità solitaria. È stato un bell’aiuto, soprattutto per alcuni, indimenticabili momenti di autoerotismo…

 

 

 

 

 

 

Marcello

Carissimo scrittore prolifico di storie, peni e pene, mentre leggevo e rileggevo puntata dopo puntata "La disfatta", ho voluto rinfrescare la memoria ripartendo dall'inizio del ciclo, ripercorrendo tutte le vicende che hanno portato a questi addii così sofferti e tremendamente coinvolgenti. Il tuo non è stato un romanzo, ma un racconto interminabile, coinvolgente emotivamente per le vicende dei singoli e per le ambientazioni così crude nei loro particolari. Particolari che descrivono la crudezza della guerra, della tortura, degli intrighi, della dualità fede e fanatismo, del terrore seminato e propagato nelle terre d'Europa e d'oriente. Certo, è una vicenda a tematica "uomo ama uomo" "uomo scopa uomo", ma la complessità e l'accuratezza con cui descrivi i caratteri dei personaggi, il lavoro, la morte e la vita, ne fanno per me una "OPERA" da non relegare assolutamente nel cassetto nascosto della narrativa di second'ordine o in quella dei racconti erotici da sito porno. Questa tua fatica, come le altre che ci hai regalato nel tuo sito così ben congegnato e farcito, sono per me, che di tanto in tanto rileggo per puro piacere tutte le storie di cui apprezzo i personaggi e il loro carattere, qualcosa che dovrebbe varcare i confini di questa "povera italia" e farti conoscere a un pubblico internazionale. Non sto dicendo cazzate, però non sono in grado di fare il traduttore, altrimenti mi proporrei immediatamente. Grazie infinite e, ti prego, continua a scrivere anche se ricevi pochi commenti, sempre dalle solite persone...

Con ammirazione

 

 

 

Gianpaolo

Buongiorno

in questo fine settimana ho letto tutto "50 e una notte" l'avevo scorso un po' qui e un po' la

senza apprezzarlo particolarmente, letto tutto di seguito, grazie alla prigionia volontaria, devo

ammettere che mi è piaciuto molto, sia i racconti che l'imbastitura che li lega uno all'altro.

Io contento di averlo ripreso a tu goditi i miei complimenti.

 

 

 

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