Piscio

 

 

image038.jpg

 

A un tratto ho bisogno di pisciare e mi fermo. Mi sbottono i pantaloni, ma la mano di Loup sposta la mia. È lui a tirare fuori l’uccello. Sento una carezza umida avvolgermi la bocca. Piscio, ma non una goccia scende sulle foglie secche. Loup sta bevendo.

E dopo che ha bevuto, mi spinge contro un albero e mi bacia. Quando la sua lingua si apre la strada tra i miei denti, sento il sapore del mio piscio.

 

 

image003.jpg

 

Nel gorgo

 

 

image007.jpg

 

 

 

 

 

Mi avvicino e quando sono davanti a lui, mi prendo il cazzo in mano e incomincio a pisciargli sulla testa. Guardo il piscio che gli scorre sui capelli, gli cola in faccia e sulla nuca.

 

Un porcorso fuori percorso

image038.jpg

 

 

 

 

image006.jpg

La fine del comandante Caber

 

 

image054.jpg

 

Tancrède sta guardando il cazzo di Ferdinando. Pensa che è davvero magnifico. Ci sono alcuni pensieri disturbanti nella sua testa, ma Tancrède li ricaccia indietro: sa di non essere sufficientemente lucido. Guarda Ferdinando, quel corpo possente che lo ha posseduto. Guarda il cazzo, che lentamente ritorna in posizione di riposo. Ha voglia di pisciare. Pensa che anche Ferdinando deve averne voglia. Ride.

- Pisciami addosso.

Ferdinando lo guarda. Esita. Tancrède ride dell’imbarazzo di Ferdinando.

- È un ordine. Pisciami addosso.

Ferdinando esegue. Il getto inonda il torace di Tancrède.

- In faccia, ora.

Ferdinando si prende il cazzo con le mani e dirige il getto verso il viso di Tancrède, che chiude la bocca e gli occhi. Quando Ferdinando ha finito, Tancrède dice:

- Ora vai. Che nessuno entri.

Ferdinando si riveste, si inchina ed esce.

Tancrède rimane disteso sul pavimento. Ha bisogno di pisciare. Lascia che il getto scorra sul pavimento, allargando la pozza che il piscio di Ferdinando ha creato. Intanto si lecca le labbra, per sentire il gusto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Area aperta

Storie

Gallerie

Indice