Caccia
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Cibo per avvoltoi
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L’ultima giornata
di Big Rob
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Figlio di
Poseidone, il dio che agita il mare e lo placa, è Orione, il grande
cacciatore. Egli dedica i suoi giorni alle fatiche della caccia, trovando
piacere solo nell’inseguire le prede e nell’abbatterle. Non sacrifica
all’aurea Afrodite, la dea che incendia i cuori: solo in onore di Artemide
dalla freccia infallibile, la dea cacciatrice, egli immola pingui vittime.
Pago della sua vita, il grande Orione percorre con lunghi passi la terra.
Suoi amici sono i cacciatori e le creature dei boschi, con cui a volte unisce
il suo corpo per saziare il desiderio della carne, non la brama del cuore.
Conosce il desiderio, ma non l’amore.
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Doppio gioco
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I cacciatori si sono di certo mossi dal castello prima
dell’alba e ora sono sulle sue tracce. A cavallo, guidati dai cani, non ci
metteranno molto a percorrere la strada che lui ha seguito nella notte e a
ogni minuto che passa la distanza che lo separa dai suoi assassini
diminuisce. Molto prima che la giornata sia giunta alla metà, Godefroi incontrerà la morte.
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Il falcone di
Federigo
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Il giorno seguente
Ferdinando e Amaury vanno a caccia di cinghiali.
Entrambi amano il gioco della caccia, anche se Amaury
non è temerario come Ferdinando. Il siciliano ama il rischio e la violenza:
per lui sono gli ingredienti piccanti che danno il sapore giusto
all'attività. Accanto alle cicatrici della battaglie il suo corpo ha anche
quelle della caccia, ma le ferite inferte da un cinghiale e da un orso non
hanno distolto Ferdinando dalla caccia e non l’hanno nemmeno reso più
prudente.
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