Lotta

 

Il tema della lotta ritorna in diversi racconti e romanzi, oltre alle tre gallerie dedicate ai lottatori e a quella con immagini del sito Naked Kombat.

Credo che molti vedano nelle scene di lotta tra uomini una grande carica erotica.

 

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Dexter era senz’altro più veloce, ma meno forte. E la velocità gli sarebbe servita a poco. Dexter si scagliò su di lui, cercando di colpirlo con due pugni allo stomaco, ma Peter li intercettò. Non fece in tempo a rispondere, perché Dexter si ritrasse subito. Peter fece due passi avanti e Dexter avanzò di nuovo, cercando di prenderlo al viso, Peter mise un braccio a parare il colpo e con il sinistro tirò un pugno formidabile, che sfiorò appena Dex. Dexter si ritrasse rapidamente, ma non fu abbastanza veloce: Peter avanzò e tirò tre colpi, in rapida successione. Dexter scansò i primi due, ma il terzo lo prese al ventre, costringendolo a piegarsi in due per il dolore. Peter gli saltò addosso e lo spinse a terra, bloccandolo con il proprio peso.

 

 

 

 

I lottatori

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Nel gorgo

 

 

E la loro stretta diventa una lotta, perché, guidato dal proprio desiderio, ognuno desidera godere del corpo che stringe.

 

 

Decidiamo che ci affronteremo in una lotta. Ci spogliamo lentamente, senza perderci di vista un secondo: il risultato è che quando siamo nudi ce l’abbiamo tutti e due in tiro. Poi ci muoviamo in cerchio, studiandoci, come due lottatori di sumo. E infine lui si scaglia su di me. Non gli ho detto che ho praticato judo e karate: sono stato un po’ scorretto, lo so, ma è un ercole e in qualche modo devo pure difendermi. Lo colgo di sorpresa e riesco a mandarlo a terra e a bloccarlo. Scoppia a ridere. Non se l’aspettava.

- Bravo! Mi hai fottuto!

- Non ancora, quello lo faccio adesso!

 

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I miti di Cernunnos:

Il viaggio

 

 

 

Il tizio mena duro e incassa bene. Paul, quello che combatte contro di lui, si trova presto in difficoltà, finché riesce a mettere a segno un buon colpo in faccia e l’altro incomincia a perdere sangue dal naso. Però non si arrende, neanche dopo due colpi in pancia che lo fanno piegare in due. È un tipo tosto, ma ormai è fottuto, per me che sono abituato a seguire questi incontri è evidente che non reggerà ancora a lungo: i colpi devono averlo intontito e non è più in grado di difendersi in modo efficace. Paul lo incalza e il tipo incassa ancora. Perde un po’ di sangue anche dal labbro. Un’altra serie di colpi e vedo che barcolla. Paul lo afferra e gli stringe il collo. Il tizio cerca ancora di difendersi, ma è costretto a cedere.

Un bell’incontro. Il tipo mi è piaciuto. Peccato che abbia perso.

 

 

 

 

Il conte si volta verso Giuseppe e gli sorride, dicendo:

- Ci terrebbero moltissimo a vederci lottare uno contro l’altro. Ti va bene, Giuseppe?

- Per me va bene quello che decidete voi.

- Allora lo facciamo, Giuseppe. Non c’è motivo per deluderli. Ma dimenticati che sono il padrone. Se ti sconfiggessi, i giocatori che tu hai battuto si sentirebbero umiliati.

- Mi batterò lealmente.

Il conte non è un avversario da sottovalutare, Giuseppe lo sa benissimo. Non possiede la sua forza, ma è agile e robusto. Lo scontro si rivela difficile e più equilibrato di quanto Giuseppe stesso non pensasse. E c’è un fattore imprevisto che turba Giuseppe: quando cerca di afferrare il conte e le sue mani scivolano sulla pelle unta di olio, Giuseppe sente la tensione di un desiderio che va crescendo e lo rende meno sicuro di sé. La lotta procede a lungo, ma a un certo punto Giuseppe si dice che deve concludere. Riesce ad afferrare il conte da dietro e fa forza per costringerlo a cedere, ma questa pressione desta in lui un desiderio violento: il cazzo si gonfia di sangue, mentre Giuseppe lo spinge contro il culo del conte. Giuseppe non può cambiare posizione, perché perderebbe la sua presa: non ha altra possibilità che continuare a fare forza, sperando che il conte non avverta la violenta erezione.

Infine il conte non riesce più a resistere e Giuseppe lo schiaccia a terra. Rimangono immobili un momento. Giuseppe non riesce a tenere a freno il desiderio. Mentre le sue mani stringono la carne del conte, lo sfregamento provocato da un lieve movimento del culo lo porta all’orgasmo. Giuseppe viene, in un’ondata di piacere. Chiude gli occhi, poi, con enorme fatica, si stacca. Spera che non si veda che è venuto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Quando l’orologio suona, incominciamo a muoverci, ma per un momento nessuno dei due si avvicina troppo. Poi sono io a saltargli addosso e a farlo cadere.

Reagisce con un sonoro “figlio di puttana!”, ma anche con un rapido movimento che gli consente di sfuggire alla mia presa. Forse se mi fossi mosso con maggiore convinzione, lo avrei bloccato, ma non mi sto impegnando troppo, un po’ perché sono sicuro di batterlo e un po’ perché non voglio che l’incontro si concluda subito: non ci sarebbe gusto né per lui, né per me, anche se io sono impaziente di gustare il suo culo.

La lotta prosegue, con la solita sequela di insulti da una parte e dall’altra. Ci diamo a vicenda del bastardo e del pezzo di merda. Quando non ci insultiamo o non ci minacciamo, imprechiamo.

È abbastanza frequente in questa lotta, ma Fred lo dice sorridendo e mi piace sentirlo imprecare e maledirmi.

 

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