Decidi di rimanere con gli Apostoli, almeno per un
po’, Poi vedrai il da farsi. Due giorni dopo che hai preso questa decisione, vi
arriva notizia di una banda di cacciatori di taglie che si aggira nelle
Badlands alla ricerca del rifugio. Li guida un certo Bart Stoppard. Tu sai
benissimo chi è, anche se non lo hai mai incontrato: un figlio di puttana che
di solito caccia in California. All’alba del giorno
seguente stai dormendo nella baracca addosso a Steve, con cui avete scopato
per due ore ieri sera, quando si scatena l’inferno: spari e urla ti dicono
che siete sotto attacco. Afferrate le pistole e vi affacciate per vedere. A pochi
passi dalla porta c’è il cadavere di Zeke, nudo.
Era uscito per pisciare e gli altri hanno aperto il fuoco. Chi siano gli
altri, è facile immaginarlo: Bart Stoppard e i
suoi. Dalla baracca vicino alla
vostra esce correndo Tod, che spara verso l’interno:
devono essere entrati nella sua baracca dalla finestra. Uscite anche voi di
corsa, ma Steve viene raggiunto da una pallottola alla schiena e crolla al
suolo. Tu ti rifugi oltre un angolo, mentre la sparatoria continua. Tu e Tod
riuscite ad arrivare alla prima casa dell’ultimo gruppo, da cui i vostri
compagni stanno sparando contro gli assalitori. Siete rimasti in sei:
Will, Brent, Leroy, Jamie,
Tod e tu. L’unico posto in cui
potete avere qualche possibilità di difendervi è il vecchio mulino, un
edificio più solido delle baracche. Will, Brent, Leroy
e Jamie corrono verso il mulino, mentre voi li
coprite. Leroy viene colpito e cade. Anche Brent
viene colpito, quando ormai è sulla porta, ma Will lo trascina dentro. Adesso provate tu e Tod a correre verso il mulino, mentre gli altri dal
mulino vi coprono. Tu ce la fai al pelo, Tod viene
beccato e crolla con due pallottole nella schiena. Jamie osserva: - Merda! Siamo fottuti! Sì, su questo non c’è
dubbio. Siete fottuti. Non avete nessuna possibilità di cavarvela, ormai. Ne
sei perfettamente cosciente. Gli Apostoli sono fottuti e tu con loro. Siete
rimasti in quattro. Quattro su tredici. Neppure quattro, Brent non reggerà
per molto. Lo guardi, abbandonato su una panca, la schiena contro la parete.
Will gli ha aperto la camicia e sul ventre spiccano i due fori, uno
all’altezza del fegato, l’altro più in basso. Il sangue è colato in
abbondanza nel groviglio di peli di un biondo rossiccio e i pantaloni sono
inzuppati. Il mulino ha due sole vie
d'uscita: la porta da cui sono entrati e quella sul retro. Di sicuro sono
entrambe sotto tiro. Potete difendervi per un po’, ma la vostra fine è
inevitabile. Vi hanno fottuti, per
bene. - Come va, Brent? Bret scuote la testa: - Non ce la faccio. Parla a fatica. Will
annuisce. - Sì, sei mal messo.
Finirai un po’ prima di noi. Non molto. Brent lo guarda. - Finitemi. Will annuisce di nuovo.
Brent è suo fratello, tocca a lui farlo. - OK, Brent. Will tira fuori la
pistola. Brent fa una smorfia di
sorriso, poi dalla bocca gli sgorga un getto di sangue. Ti dici che Brent è
morto e che non occorrerà sparargli, ma ti accorgi che respira ancora. Will gli infila la pistola
in bocca. - Addio, Brent. Tra poco
ti raggiungeremo. Will spara. Brent ha
appena un sussulto e altro sangue gli cola dalla bocca. A Jamie
è venuto duro. Si rivolge a te con un ghigno: - Allora, Fred, non vuoi
che lo lubrifichi un po’, il buchetto del tuo bel culo peloso? Così facilito
l’opera di quelli, che di sicuro te lo faranno assaggiare, se solo possono... Annuisci. Sì, hai voglia
di sentire in culo ancora una volta un bel cazzo. Non quelli dei vostri
assassini, no, di quelli preferiresti fare a meno, ma è vero che se ti
prendono vivo, ti fotteranno di sicuro. Sei nudo, perché non hai
perso tempo a metterti i pantaloni, per cui ti basta piegarti in avanti su un
tavolo, le gambe allargate. Jamie, che ha le
brache, le apre, tirando fuori il cazzo. Ti infilza senza tanti complimenti.
Ti mordi il labbro, ma ti piace, ti piace un casino, anche se ti fa male. Jamie è bravo a fottere, anche se questa volta va di
fretta: non avete molto tempo per divertirvi, ora, è tempo di crepare. Will intanto guarda dalla
finestra, lanciando ogni tanto un'occhiata a Jamie,
che muove il suo culo, spingendo a fondo e poi ritirandosi. Jamie conclude la sua opera. Per un'oretta rimanete
nella casa, controllando la strada e il cortile e sparando ogni tanto dalle
finestre al piano superiore, quando vedete qualche cosa muoversi. Ma gli
uomini di Bart Stoppard se ne rimangono tranquilli,
al massimo mettono un cappello sulla canna del fucile e lo sollevano un po',
per vedere se non abbassate la guardia: tanto quei figli di puttana non hanno
fretta. Sanno che voi non avete nessuna via di scampo. A un certo punto vedete
una colonna di fumo levarsi non lontano dalla casa. Quei bastardi vogliono
dar fuoco alle baracche e farvi finire arrosto? Probabile, per non dire
sicuro. Allora ti decidi: - Bene, ragazzi, tentare
una sortita è inutile, ma non abbiamo molta scelta. Voi copritemi,
io provo a passare dalla porta posteriore. Jamie e Will ti guardano. Annuiscono. Hanno
capito: preferisci crepare così. È una morte da uomini. Jamie ghigna, mentre ti dici: - Così il tuo cazzo è un
ottimo bersaglio. In effetti ti è tornato duro.
Tu ridi e ti lanci. Jamie e Will incominciano a
sparare. Corri per attraversare il
breve spazio scoperto prima della baracca vicina, ma non sei abbastanza
veloce: la pallottola ti prende allo stomaco. Cadi a terra, il viso nella
polvere. Poi, stringendo i denti, ti sollevi in ginocchio e infine ti rimetti
in piedi. Non sparano, quei bastardi non sparano. Stanno ad aspettare,
ghignano a vederti lottare per alzarti, per stare in piedi, aspettando la
fine. - Forza, pezzi di merda,
fottuti figli di puttana, forza. Rimani contro il muro,
ansimando. - Avanti, cacasotto,
stronzi, avanti. Sono qui. I colpi non arrivano.
Allora ti afferri con la destra i coglioni, in un gesto di sfida. Alzi la
sinistra, l’indice teso. Il secondo colpo,
all’inguine, ti sfiora la mano che stringe i coglioni e ti accende le
viscere. Il terzo ti prende
all’ombelico, alimentando l’incendio. Il quarto entra nella
carne proprio a fianco della punta del cazzo, da cui cola una goccia
luccicante. Alzi ancora di più il
braccio sinistro. In culo a quei fottuti bastardi. In culo. Tu stai crepando,
ma hai il cazzo duro. In culo a quei figli di puttana. Un colpo ti prende alla
cappella, i due colpi successivi più sotto, lungo l’asta, poi alla mano che
stringe i coglioni, tre colpi. Togli la mano. Due colpi hanno spappolato il
coglione destro, quello sinistro è ancora intatto, ma altri due colpi lo
sminuzzano. Un colpo ti tronca di
netto il dito ancora alzato nel gesto di scherno. Poi gli altri colpi
arrivano in rapida successione, troppo veloci per poterli ancora distinguere.
Si distribuiscono per tutto il ventre, dall’inguine allo stomaco. Il braccio
ancora sollevato ricade inerte, mentre il corpo scivola contro lo steccato.
Dal ventre lacerato le viscere premono per uscire. Il tuo corpo rimane
appoggiato contro le assi, fino a che un’altra successione di colpi lo
squilibra, facendolo cadere al suolo. Hai trentasei pallottole
in corpo quando finisci a faccia in giù nella polvere. |