Saluti i tuoi amici (che ti appresti a consegnare allo sceriffo) e con molta cautela esci attraverso il passaggio nella roccia. Ti muovi il più silenziosamente possibile, a piedi, tenendo il cavallo per le briglie. Tutto sembra tranquillo e incominci a pensare che non avrai troppi problemi a raggiungere Grossfluss, quando una voce dietro di te intima:

- Alza le mani.

Non puoi fare molto: obbedisci.

- Toglietegli le armi.

Ti tolgono le pistole e il cinturone. Controllano che tu non abbia altre armi.

Un uomo porta una torcia. La luce ti illumina la faccia. Intorno a te sono almeno una quindicina di uomini. La banda di Stoppard, non c’è dubbio.

- Bene, abbiamo beccato uno degli Apostoli. Benvenuto all’inferno, san Pietro.

Stoppard, perché di lui si tratta, scoppia a ridere. Tu cerchi di difenderti:

- Non sono uno degli Apostoli. Sono Fred Blacks, un cacciatore di taglie, come voi. E sto anch’io cercando gli Apostoli.

Bart Stoppard ride.

- E perché mai dovremmo crederti, coglione?

La domanda è buona e purtroppo tu non hai una risposta altrettanto buona, tanto più che uno degli uomini dice:

- Questo pezzo di merda era Grossfluss qualche giorno fa. Flo’ mi ha detto che voleva raggiungere gli Apostoli.

Non sai chi sia questa Flo’, che in ogni caso avrebbe potuto farsi i cazzi propri. Adesso sei nella merda fino al collo.

- Era solo un trucco per…

Non completi la frase. Il primo pugno ti toglie il fiato, il secondo ti piega in due per il dolore e il terzo ti fa cadere a terra. Ti pigliano a calci, impedendoti di rialzarti: alle costole, in faccia, ai coglioni. Infine rimani a terra, incapace di muoverti.

Loro ti spogliano, poi Bart ti infila la canna della pistola in culo.

- Adesso ci dici dove sono i tuoi amici. Se fai il bravo, ti consegniamo allo sceriffo e magari riesci a convincerlo che sei davvero un cacciatore di taglie. Se invece non vuoi collaborare, ti sparo in culo.

Sai che sei morto, in ogni caso. Stoppard ti ammazzerà. Ma non vuoi aiutare il tuo assassino a guadagnarsi la taglia.

- Non lo so, non lo so!

Un calcio alla tempia ti sprofonda nel buio.

Un secchio d’acqua ti riporta all’inferno. Ti risvegli legato a un albero. Un uomo ha una torcia e l’avvicina al tuo corpo.

- Allora, ci dici dove sono?

- Non lo so!

A un cenno di Stoppard l’uomo avvicina la fiamma al cazzo. Urli per il dolore che ti divora.

- Allora ti è venuto in mente, amico?

Ti tortureranno fino a morire. Ha senso resistere? L’uomo avvicina di nuovo la fiamma e tu urli:

- No, no! Vi dirò dove sono.

- Alla buon’ora. Avanti.

Spieghi come trovare l’entrata segreta. Tre uomini vanno a controllare. Quando tornano, oltre un’ora dopo, confermano le tue parole.

- Bene, ve lo lascio. Fatene quel che volete.

Sai che è del tutto inutile ricordare a Stoppard la sua promessa: non vale nulla.

Gli uomini ti slegano, ti voltano e, tenendoti schiacciato contro l’albero, ti prendono uno dopo l’altro. Ti violentano in quattordici. Poi l’ultimo ti avvicina il coltello alla gola e la apre con un movimento deciso.

Cadi a terra morente.

 

 

 

 

 

 

 

 

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