Una morte di lusso Il taxi lo lasciò a due
isolati di distanza: all’autista aveva detto 30, invece di 38. Temeva che
potesse conoscere l’indirizzo, anche se non era probabile: in una grande città
come Roma, neanche i tassisti potevano ricordarsi le sedi di tutti gli uffici
e imprese. In ogni caso, lui non aveva nessuna voglia di affrontare
l’argomento, per poi magari scoprire che il tassista era un integralista,
deciso a fargli cambiare idea. Aveva ancora un po’ di
tempo e non gli dispiaceva l’idea di fare due passi. Era un po’ agitato,
com’era inevitabile. Si impose di camminare a passo tranquillo, senza
accelerare, guardandosi intorno, come un turista a spasso per Roma. Attraversò
la strada, per poter dare un’occhiata all’edificio, una volta arrivato al
numero giusto. 34, 36, la sede della Herbert’s doveva essere il palazzo
successivo, quello d’angolo. Quando fu all’altezza
dell’edificio, si fermò a guardarlo. Sì, era proprio la sede della Herbert’s.
Il numero era quello giusto e c’era anche la targa. Non molto grande: ben
visibile, ma non vistosa. Sì, era esattamente come
se lo aspettava. Un palazzo d’epoca, rimesso a nuovo con eleganza e buon
gusto, in uno dei quartieri più prestigiosi di Roma, vicino a Trinità dei
Monti. Una ricchezza non ostentata, signorile, nello stile che
contraddistingueva la Herbert’s. Era quasi ora. Diede
ancora un’occhiata al palazzo e attraversò la strada. Suonò. La porta si aprì
immediatamente. Alla scrivania,
l’impiegata della Herbert's lo accolse con un sorriso. Era impeccabile: un
abito di taglio classico, di colore sobrio; una spilla non appariscente e un
paio di orecchini che erano appena un riflesso di luce sul lobo
dell’orecchio; trucco discreto; non un capello fuori posto. E un sorriso
cordiale. Ovviamente. Alcuni dicevano che alla
Herbert’s tutto era prevedibile. Forse era vero, uno sapeva che cosa poteva
aspettarsi, come uno sa che mangerà bene in un ristorante eccellente. - Buongiorno, che cosa
posso fare per lei? - Ho un appuntamento con
il signor Gardi. Mi chiamo Gomiero. L’impiegata, senza
smettere di sorridere per un attimo, consultò la lista degli appuntamenti del
giorno. Poi allargò ulteriormente il suo sorriso, mentre premeva un tasto e
gli diceva: - Verranno subito a
prenderla per accompagnarla dal dottor Gardi. Prego, si accomodi un attimo. Dottor, già, c'era da
immaginarlo! La donna gli indicò le due poltrone in pelle. Poi parlò nel
citofono: - C'è qui il ragionier
Gomiero. Che efficienza! Sapevano
perfino che era ragioniere. Si sedette su una
poltrona. Sul lato sinistro, attraverso l'ampia vetrata, si poteva vedere
l'intera città. Alla sua destra un vasto specchio rifletteva la vetrata della
parete opposta. L'immagine di Roma vi appariva nitidissima, come se fosse
stata reale. Scese immediatamente una,
come le chiamavano?, ah sì, hostess, in minigonna. Non una minigonna troppo
corta, ovviamente: da Herbert's nulla era fuori posto. Giusto quel tanto da
essere seducente, ma non volgare. - Benvenuto, ragionier
Gomiero. Se vuole seguirmi, l'accompagno dal dottor Gardi. L'ufficio del dottor Gardi
era ampio, luminoso ed elegante. Lussuoso, ma senza ostentazione, come tutto
il resto. Anche il dottor Gardi era impeccabile, nel suo abito grigio scuro,
camicia azzurro intenso e cravatta con un raffinato disegno floreale. - Benvenuto, ragioniere.
Sono contento di conoscerla. - Grazie. Si strinsero la mano. Una
stretta vigorosa. - Abbiamo ricevuto il
rapporto dal nostro agente di Palermo e siamo ben felici di mettere a sua
disposizione la nostra esperienza e la qualità del nostro servizio. - Sì, mi sono rivolto a
loro proprio perché so che il servizio è di qualità eccellente. - La ringrazio per questo
riconoscimento e spero che non mi giudicherà immodesto, se le dico che lo
ritengo meritato. Gomiero annuì. Gardi
sorrise, poi, con molto tatto, portò il discorso sull'argomento: - E così, lei ha deciso di
prendere in considerazione il nostro servizio. - Sa com'è, alla mia
età... Si è avuto il tempo di riflettere e di maturare una decisione. - Sì, sono decisioni che
vanno maturate, non prese alla leggera. Sono indiscreto se le chiedo quanti
anni ha? - 517. Gardi annuì: probabilmente
l’agente di Palermo lo aveva già informato anche dell’età, per cui non diede
segno di stupore. Certamente non erano molti coloro che arrivavano a
quell’età: nessuno aveva voglia di vivere così a lungo. Era buffo pensare che per
millenni gli esseri umani avevano sognato di diventare immortali, di sfuggire
all'invecchiamento e alla morte. E ora che la scienza aveva realizzato questo
sogno, dando loro una giovinezza pressoché infinita e centinaia e forse
migliaia di anni di vita, avevano scoperto che vivere in eterno non era così
piacevole. A trecento, quattrocento
anni, ne avevano più che abbastanza e decidevano di andarsene, tutti, o
quasi. Gli uomini avevano ottenuto l'eterna giovinezza, ma non avevano
previsto che vivere centinaia di anni avrebbe finito per svuotare la vita,
che non sarebbe rimasto più nulla da scoprire o da inventare. Nulla da amare
o da sognare. Nulla in grado di dare un senso all'interminabile sequenza
degli anni. Le parole di Gardi
distolsero Gomiero dai suoi pensieri. - Una bella età.
Complimenti! - Eh, già! Avrebbe potuto aggiungere
che almeno gli ultimi settant'anni li aveva vissuti lavorando intensamente
nel suo ufficio di merda solo per potere rivolgersi alla Herbert's. Se non
fosse stato per la prospettiva di un gran finale, per quel che lo riguardava,
avrebbe chiuso già da un pezzo. Ma forse finire in bellezza avrebbe
riscattato la noia degli ultimi secoli. Visto che l'argomento età
sembrava esaurito, Gardi ritornò al tema principale. - Le assicuro che sarà
pienamente soddisfatto del nostro servizio. Gomiero si disse che
certamente non era previsto il soddisfatti
o rimborsati. E sorrise alla propria battuta. - Lei sa come si svolge la
nostra procedura, vero? - Certamente, sono a
conoscenza di tutte le tappe, dallo studio preliminare all'esecuzione del
progetto. Ovviamente era informato,
e Gardi lo sapeva benissimo: nessuno arrivava lì senza aver avuto almeno due
colloqui con uno degli agenti locali, che fornivano le informazioni, in modo
da selezionare i clienti ed evitare a Gardi di perdere tempo. L'atmosfera
serena e piacevole del colloquio non doveva essere rovinata da sgradevoli
dettagli tecnici, ad esempio relativi a spese che il cliente non aveva
previsto. - Benissimo, è sempre un
piacere parlare con una persona bene informata. Allora possiamo venire al
nocciolo della questione e vedere le modalità. Lei ha già un suo progetto o
vuole che le mostri alcune delle nostre offerte? Aveva visto cataloghi
pieni di offerte, a non finire. Anche quelle della Herbert's, che non erano
disponibili nei soliti saloni o nelle agenzie e non costituivano neppure un
catalogo: erano eleganti dossier che venivano mostrati ai possibili clienti
solo dagli agenti. Alla Herbert's non volevano essere confusi con le altre
agenzie. Loro erano la Herbert’s. I loro servizi non erano per tutti. E le
loro proposte non erano come quelle degli altri. Non costavano neppure come
quelle degli altri, ma su quello alla Herbert’s non insistevano. L’agente si
limitava a dire che ovviamente non ci si poteva aspettare un servizio di
qualità a prezzi stracciati. La qualità si paga. - Il vostro agente mi ha
fatto vedere alcune proposte. Devo dire che mi ha molto colpito l'offerta sui
pirati del XVII secolo. - Ottima scelta, anch'io
trovo le ricostruzioni storiche affascinanti. Gardi si alzò e prese
dalla grande libreria in legno un dossier. Era molto più spesso di quello che
l’agente aveva mostrato a Gomiero: senz’altro conteneva più materiale, per
convincere il cliente ancora indeciso. Gardi estrasse dal dossier
un album fotografico e lo porse a Gomiero, mentre proseguiva: - È inutile che le dica
che la ricostruzione della Tortuga è curata in ogni minimo dettaglio:
abitazioni, arredamento, vascelli, abiti, ornamenti, tutto è rigorosamente
basato su modelli d'epoca. Anche se, naturalmente, non abbiamo nessuna
difficoltà a introdurre qualche elemento anacronistico, su richiesta del
cliente. Gomiero era assorto nella
contemplazione delle immagini e non si rese neppure conto che Gardi si
aspettava una sua risposta. Fin da bambino era sempre stato affascinato dal
mondo dei pirati e quella passione gli era rimasta. Con molta discrezione,
Gardi ripeté la richiesta. - Le interessa inserire
qualche elemento di altre epoche? - No, l'ambientazione va
benissimo così com'è. - Ha ragione,
un’ambientazione fedele rende tutto più reale. Ma, mi dica, Ha pensato a
quanto tempo pensa di trascorrere nell'isola o sulle navi? - Pensavo a un mese. In realtà gli sarebbe
piaciuto stare anche di più, ma non voleva strafare, non sarebbe sembrato credibile:
già i costi di un mese erano proibitivi. D'altronde non si poteva pensare di
avere a propria disposizione, o quasi, un'intera città o una nave, con
migliaia di personaggi, per due spiccioli. - Ottimo, è la durata
migliore. L'ideale per entrare nell'ambiente e avere il tempo di vivere
qualche avventura. Avrebbe detto lo stesso
anche se avesse risposto due giorni o magari un anno. Ma certamente non erano
molti quelli che dicevano un anno, a meno che non scegliessero gli ambienti
desertici: la carovana nel Sahara o il faro nella Terra del Fuoco avevano
prezzi certamente minori. Per uno scenario che richiedeva migliaia di
comparse, un mese era già molto e infatti Gardi sembrò diventare ancora più
cortese. Ma non servile. Il senso della misura era una dote comune a tutti i
dipendenti della Herbert's. Ovviamente. Dopo un attimo di pausa,
Gardi riprese: - E quali avventure ha in
mente? - Almeno un duello, una
rissa, una cattura con evasione e un arrembaggio, prima di quello finale. Gli sarebbe piaciuto moltissimo
anche l'assalto a Panama: l'incendio della città doveva essere spettacolare.
Ma aveva paura di strafare e i costi sarebbero stati proibitivi: anche lo
studio preliminare sarebbe stato al di fuori della sua portata. L'agente non
era autorizzato a dire i prezzi, ma le indicazioni che gli aveva fornito
erano sufficienti a escludere il sacco di Panama dall'azione. - Bene, vedo che lei ha le
idee molto chiare. È sempre un piacere trattare con le persone che sanno
quello che vogliono. Sapeva quello che voleva,
certo, ci aveva pensato a lungo. Non era uno di quelli che da un giorno
all'altro decidono che ne hanno abbastanza e vanno alla prima impresa che
capita o magari si rivolgono al Servizio per il Trapasso Assistito,
l'ineffabile S.T.A. nazionale, che forniva gratuitamente una fine decorosa,
da poveracci. Lui no, lui voleva un servizio di lusso. Aveva vissuto una vita
da poveraccio, ma la fine doveva essere di lusso. Gardi muoveva rapidamente
il mouse: probabilmente stava trasmettendo le sue richieste all'ufficio
elaborazione dati. - Ecco, ho registrato
tutto. E per quanto riguarda la conclusione, ha già un’idea? - Impiccagione: la nave
pirata è attirata in una trappola e durante il secondo arrembaggio i pirati
sono sopraffatti da un numero soverchiante di soldati spagnoli. L'arrembaggio
si conclude con la morte dei pirati tranne alcuni, che vengono rinchiusi
nella stiva e impiccati il giorno dopo. Io sono l'ultimo. - Ottima scelta, coerente
con il periodo storico. Ci sono altri elementi che ha piacere di inserire, a
livello generale? I dettagli li definiamo dopo. - No, direi che
l’essenziale è questo. - Benissimo. A questo
punto abbiamo tutto l’occorrente per la stesura dello studio preliminare.
Prima però le farò preparare il preventivo. Chiamò al citofono la
segretaria. - Mi faccia preparare il
preventivo e il contratto per lo studio preliminare per il ragionier Gomiero. C'erano imprese che
facevano lo studio preliminare a un prezzo fisso; altre che non si facevano
pagare se il cliente firmava il contratto e passava alla parte esecutiva. Ce
n'erano anche che lo facevano gratis. Ma erano quelle che offrivano le solite
morti standard, secondo un copione prestabilito, squallide morti da
poveracci. Se qualcuno chiedeva una variazione, aumentavano un po' il prezzo,
a occhio, ma non si discostavano mai molto dall'offerta di base. Da Herbert's il solo
studio preliminare costava più della fucilazione standard, quella che
comprendeva l'arresto a casa, il trasferimento aereo in un piccolo forte, una
notte in cella e il plotone di esecuzione all'alba: ma quella era una morte
di gruppo, con otto-dieci condannati. Si dividevano le spese, questo è vero,
ma che squallore! E poi la Herbert's era la Herbert's: la qualità del
servizio era eccellente. Come diceva lo slogan, Herbert's era il massimo
dell'eleganza e della qualità. È vero che molti preferivano Lasi, dove tutto
era computerizzato e i contatti personali erano ridotti al minimo: un
approccio tecnologico, più adatto forse a superare ogni inibizione e dare
libero sfogo alle proprie fantasie. Ma il livello di realizzazione non era
altrettanto elevato. Mentre aspettavano il
preventivo, formulò la domanda di rito sugli aspetti burocratici. - Per quanto riguarda
autorizzazioni e permessi, ci pensano loro, vero? - Certamente. Una volta
che avremo fissato tutto, le faremo firmare la richiesta dettagliata, che
presenteremo all'Ufficio Nazionale Trapassi. Lei sarà convocato un mese dopo,
per confermare la sua decisione, e la faranno nuovamente firmare. A tutti gli
altri dettagli pensiamo noi. La segretaria entrò in
quel momento e pose sulla scrivania del dottor Gardi una cartellina. Gardi
l'aprì, ne estrasse un foglio e gli passò gli altri. - Questo è il contratto
per lo studio preliminare. La prego di leggere con attenzione, per vedere se
tutto corrisponde alle sue richieste. La prima pagina del
contratto, prestampata, conteneva le condizioni generali. Sapeva che della
Herbert's ci si poteva fidare, ma cercò con gli occhi la clausola finale: la firma del presente contratto non
impegna in nessun modo il cliente alla realizzazione del progetto. Alcune
ditte poco serie sostenevano che lo studio preliminare era gratuito, ma poi
introducevano clausole per cui chi rinunciava alla realizzazione del progetto
doveva pagare lo studio, e a caro prezzo. Le altre pagine
contenevano le indicazioni da lui fornite come traccia. - Va benissimo. - Bene, qui c'è il
preventivo per lo studio preliminare. Tenga conto che lei ha richiesto un periodo
abbastanza lungo e quindi lo studio è necessariamente più complesso. E quindi il preventivo più
caro. Comunque la cifra corrispondeva a quanto aveva previsto: le
informazioni dell'agente erano state attendibili. - Qui può vedere il
dettaglio delle spese. Diede una rapida scorsa:
stesura del progetto, simulazione tridimensionale, ecc. Tasse, quelle non
mancavano mai. - Per me va bene. Firmò il foglio per
l'accettazione. - Molto bene, allora a
questo punto la faccio accompagnare dal tecnico dello scenario pirati, il
dottor Cantalupa. Così potrà definire i particolari. Chiamò al citofono la
segretaria e le disse di far venire il dottor Cantalupa. Questi arrivò
subito. Gardi lo salutò con la sua stretta di mano energica e un ampio
sorriso. - È stato un vero piacere.
L'aspetto la settimana prossima: la segretaria le fisserà l'appuntamento. Le
faremo vedere lo studio preliminare. Cantalupa gli espose
alcune caratteristiche dell'ambientazione e gli pose molte domande per
definire tutti i dettagli: dal personaggio che voleva essere, allo
svolgimento delle singole avventure. Anch'egli inseriva in un elaboratore le
risposte che otteneva. Quando ebbe finito, digitò ancora alcune istruzioni. - Tra poco il computer
fornirà un ulteriore questionario, per definire meglio il progetto. Si tratta
di domande che riguardano gusti e preferenze personali, che non sempre i
clienti hanno voglia di esporre a uno sconosciuto. Perciò le saranno poste
direttamente sul monitor. Questi elementi serviranno a rendere il progetto pienamente
corrispondente alle sue aspettative. Guardò l'elaboratore. - Ecco, è pronto. Venga
con me. Passarono in un'altra
stanza, immersa nella penombra. Su un tavolo si trovava un elaboratore
acceso. - Può sedersi qui.
Attraverso il computer potrà rispondere alle domande. Se ha dei dubbi,
cliccando sulla guida potrà chiarirli. Se a qualche domanda non vuole
rispondere, lo comunica all'elaboratore, che passerà alle successive. - Benissimo. Pensò che alla Herbert's
perfino i computer erano discreti e pieni di tatto. - Quando ha finito, mi
troverà nell'altra stanza. Il questionario conteneva
tutta una serie di domande che in bocca al dottor Gardi, o anche solo al
Cantalupa, sarebbero apparse incongrue: domande sulle sue preferenze
sessuali, sulle funzioni corporali. E domande sulla sua morte. Man mano che,
muovendo il mouse, rispondeva a una domanda, ne apparivano altre. Lo
divertiva l'idea della sterminata massa di domande che dovevano essere state
previste per individuare tutti i gusti particolari dei clienti. Era comica
l'idea di essere seduto su un'elegante poltrona di pelle, in una stanza
dall'arredamento raffinato, di fronte a un moderno elaboratore, e indicare se
i personaggi dovevano fare uso di turpiloquio abitualmente/occasionalmente,
tutti/solo alcuni oppure se voleva un cesso privato o si sarebbe servito di
un cesso comune o di una latrina senza divisori, se voleva avere rapporti con
donne, uomini, ragazzi, ragazze (di cui si garantiva che, malgrado
l'apparenza, erano maggiorenni, nel rispetto della legge) e di che tipo.
Poteva anche specificare la durata della sua agonia e se voleva essere
impiccato vestito, a torso nudo o completamente nudo. Per molte domande era
prevista la possibilità di sapere qual era la risposta (o le risposte) che
aveva la massima verosimiglianza storica. Non gli fu difficile effettuare le
sue scelte: dopo secoli di grandi passioni e attrazioni travolgenti,
esplorazioni e curiosità, anche il sesso era andato pian piano svuotandosi di
interesse. C'era poco che non avesse provato e quel poco non lo interessava. Completò il questionario e
uscì. Cantalupa gli sorrise e lo accompagnò all’ingresso, dove si congedò,
stringendogli la mano. Mentre Cantalupa se ne andava, Gomiero pensò che
adesso si sarebbe visto tutte le sue risposte. Comunque non si sarebbe
divertito molto. Certo che, a giudicare dalle opzioni previste, alcuni
dovevano dare libero sfogo a tutte le loro fantasie più perverse. La segretaria incassò
l’assegno per lo studio preliminare, poi gli propose una data per l’appuntamento.
- Le va bene giovedì
prossimo alla stessa ora? - Benissimo, grazie. - ArrivederLa. Il giovedì seguente arrivò
un po' prima del tempo e si fermò in piazza a guardare la scalinata e la città.
Il suo tempo stava finendo, ma non aveva nulla da rimpiangere, se non forse
di aver aspettato tanto. Si chiese se quella morte di lusso davvero valeva
gli ultimi, interminabili anni di lavoro. Sì, li valeva. Non era una
morte da poveracci. Alla Herbert's Gardi lo
accolse con la sua impeccabile cortesia. - Sarà soddisfatto del
lavoro che abbiamo fatto. Le sue idee sono originali ed è sempre un piacere
lavorare con materiale non scontato. Probabilmente dicevano a
tutti la stessa cosa. Ma, con quello che costava lo studio preliminare, un
po' di insaponatura era il minimo. - Abbiamo animato alcune
scene, che le faremo vedere nella sala 3 D. Lo accompagnò in una sala
in cui un grande schermo copriva un'intera parete. Gardi uscì e le luci si
spensero. Poi ebbe inizio la proiezione. Gomiero guardò affascinato. Non era
la prima volta che vedeva delle scene di cui era protagonista: ormai era
semplicissimo diventare il personaggio di qualche film di successo e anche
inventare alcune storie, scegliendo tra un ampio numero di possibilità. Aveva
visto filmati molto raffinati, realizzati da amici che si dedicavano a questo
tipo di produzione per hobby. Questa però era la prima volta che vedeva una
propria fantasia realizzata a un altissimo livello di definizione, con tutti
i dettagli. Guardò la scena dell'arrembaggio alla prima nave, il duello,
l'impiccagione finale. Fissò lo schermo su cui due soldati spagnoli lo
accompagnavano verso il cappio che lo aspettava, passando di fronte ai corpi
degli altri pirati, appesi al pennone. Guardò i soldati sollevarlo e
stringergli il cappio intorno al collo, poi lasciarlo andare di colpo. Vide
il suo corpo ricadere. Fissò affascinato le interminabili convulsioni e poi
il lento oscillare del suo cadavere. Quando la luce si accese, rimase a lungo
a fissare lo schermo vuoto. Il filmato aveva dato spessore alle sue fantasie
e alla sua morte. La sua morte. Ora era vicina, molto vicina. La voleva
realmente? Pensò alle infinite
giornate di lavoro di centinaia di anni, senza neppure la prospettiva di
andare in pensione, alle diverse vite di coppia destinate tutte a
trasformarsi in una noia senza fine, ai legami familiari che si sfilacciavano
con il passare dei secoli, con pronipoti che non aveva mai visto e non
desiderava vedere, ai nuovi interessi sempre più artificiosi e di durata
sempre minore. Sì, tornare indietro non aveva senso. Ripensò al filmato. Quello
era il modo giusto, quello che voleva. La scena dell'arrembaggio era
fantastica. Da solo il filmato valeva più della cifra che gli avevano
richiesto per lo studio preliminare. Ritornò nella stanza dove
lo aspettava Gardi. Non aveva assistito al filmato con lui: sulla discrezione
del personale della Herbert's si poteva sempre contare. Si accorse che Gardi lo
osservava con attenzione: sapeva che il filmato poteva suscitare reazioni
controproducenti, da tenere sotto controllo. Qualcuno, guardando la propria
agonia, magari non se la sentiva più di andare fino in fondo. - Bene, mi sembra che
abbiate fatto un ottimo lavoro. - La ringrazio. Le posso
assicurare che abbiamo curato ogni dettaglio. Comunque, se, vedendo il
filmato o ripensando alle indicazioni che ci ha fornito, le è venuto in mente
qualche elemento da rivedere, il dottor Cantalupa è a sua disposizione. - No, direi che va tutto
bene così. - La sua mi è sembrata
un'ottima scelta fin dall'inizio. Vuole che esaminiamo il preventivo? - Certamente. Non gli importava molto
del preventivo, ma era una tappa necessaria. Gardi aprì una cartellina. - Ho qui il suo
preventivo, con il dettaglio delle spese. Gli passò un foglio. - Abbiamo tenuto conto di
tutte le richieste, come può vedere. Scorse la pagina con gli
occhi, rapidamente, fermandosi solo al fondo. Gardi doveva aver seguito il
suo sguardo, perché lo anticipò. - Il totale, comprensivo
di tutte le spese e le tasse, è di circa duecentoventimila. Aveva previsto il prezzo,
ma a vederla scritta, la cifra era davvero impressionante. Fissò la tabella
del preventivo, fingendo di esaminare i totali parziali, mentre faceva i
conti. Con il suo lavoro non gli sarebbero bastati duemila anni per mettere
da parte quella cifra, considerando anche i diritti di buona morte accumulati
e la copertura assicurativa a termine mobile. Era una cifra completamente al
di fuori della sua portata. Lo sapeva già prima di mettere piede alla
Herbert's. Adesso però doveva guadagnare il tempo necessario. - È un po' più di quanto
mi aspettavo. Non contavo di superare i duecentomila. - Non è un problema,
possiamo sempre togliere qualche cosa. - Ad esempio? - Ad esempio il primo
arrembaggio da solo ha un costo di oltre trentamila, oppure si può ridurre la
durata dell'azione, di... diciamo cinque giorni. - Sì, certo, ma mi spiace
un po'. - C'è sempre la
possibilità del filmato, se la cosa non la disturba. - Il filmato? - Sì, possiamo riprendere
tutta la vicenda per produrre un filmato che verrà distribuito attraverso i
normali canali commerciali. Ovviamente lei dovrà firmare un contratto, con
cui approva tutti gli usi possibili di queste riprese. Già, non ci aveva pensato.
Aveva spesso visto questi filmati: era interessante, perché si sapeva che il
protagonista moriva davvero, che le sue urla, la sua agonia non erano
simulate, ma reali. Ce n'erano di tutti i tipi. Quelli eroici, con la morte
del valoroso soldato in battaglia o davanti al plotone di esecuzione, erano
insopportabili. Per non parlare poi degli adolescenti Romeo e Giulietta
interpretati da una coppia che doveva avere almeno seicento anni in due e
alle spalle una serie infinita di altri amori affogati nella noia. Ma si
ricordava alcuni filmati impressionanti, come quello della donna tagliata a
pezzi o dell'uomo impalato. - Con questa soluzione
staremmo nella cifra? - Credo di sì. La sua
vicenda è molto interessante e senza dubbio ne ricaveremmo un filmato di grande
effetto. - Ma con le telecamere mi
sembrerebbe tutto finto... - Scherza? Nessuna
telecamera sarà visibile in nessun momento, anche se lei sarà ripreso
ventiquattro ore su ventiquattro. Nel contratto standard che le proporremo
c'è il nostro impegno a rendere completamente invisibili le telecamere. In
nessuna occasione si renderà conto di essere ripreso. - In questo caso… si
potrebbe fare, se l'autorizzazione a filmare copre il disavanzo. - Probabilmente sì. Più o
meno... Un dettaglio. Lei ha esigenze particolari per quanto riguarda la sua
salma? Lo fissò senza capire.
Tutti i cadaveri, a eccezione di quelli di alcuni multimiliardari, venivano
inceneriti: quasi nessuno era in grado di pagare i prezzi assurdi di un lotto
perpetuo. La sua, come l’aveva chiamata?, salma, sì, la sua salma avrebbe
subito la stessa sorte, naturalmente, qualunque modo di morire avesse scelto. - Che cosa intende? - Talvolta la conclusione
del filmato può essere resa più interessante da una particolare destinazione
della salma. Destinazione! Ma certo! Il
suo corpo poteva essere sbranato dai pescecani o magari evirato dai soldati
spagnoli: aveva visto un filmato in cui un uomo appena ucciso veniva divorato
dai suoi assassini. Gardi colse la sua perplessità e pensò che esitasse ad accettare. - Ovviamente, nello
spirito della vicenda: nulla che non abbia una base storica. Tutto aveva una base
storica. Qualsiasi efferatezza era sicuramente stata compiuta durante la
storia della pirateria. Ma in fondo non aveva nessuna importanza, bruciato,
divorato dai pescecani o cosa diavolo altro. - Con quest'ultima
condizione staremmo nella cifra? - Sicuramente. - Va bene, allora sono
d'accordo. - Benissimo, le faccio
preparare il contratto. Vedrà, non si pentirà di questa scelta. Gardi sorrideva. Gli dispiaceva
di doverlo ingannare così, ma non aveva alternative. - Se non le dispiace,
mentre mi prepara il contratto, vorrei rivedere ancora una volta il filmato. - Certamente, se decide di
modificare qualche dettaglio, saremo ben felici di farlo. Non voleva modificare
nulla. Aveva fatto le sue scelte. Entrò nella sala. Il filmato si accese.
Rivisse le scene, una dopo l’altra. Quando i soldati spagnoli
gli infilarono la testa nel cappio, mise in bocca la pastiglia di veleno che aveva
in tasca. Era stato un bel sogno, quello di un servizio della Herbert's. E
una bella idea quella di utilizzare tutti i suoi risparmi per il progetto
preventivo: così la sua morte da poveraccio, con la pastiglia di veleno,
diventava quella morte di lusso che non si sarebbe mai potuto permettere.
Pensò che alla Herbert's non sarebbero stati contenti. È vero che lui aveva
pagato il filmato, ma il contratto era sfumato e un cadavere nella saletta
per le proiezioni non era piacevole. La pastiglia si scioglieva rapidamente e
mentre sullo schermo il suo corpo agonizzava, le immagini diventavano meno
nitide. Voleva ancora vedere il suo cadavere che penzolava appeso al pennone,
ma lo schermo sembrava diventare sempre più buio. Cercò di alzarsi e cadde in
ginocchio, vomitando sulla moquette. No, alla Herbert's non
sarebbero stati contenti. |