Set

 

 

- Pronto.

- Sì?

- Sig. Binetti?

- Sono io… chi parla?

- Sono Zari, produttore cinematografico.

- Dica.

- C’è la possibilità di una particina, ben pagata, ma prima c’è da passare una selezione.

- Di che si tratta?..

- No, guardi, venga da me domani pomeriggio alle quattro e ne parliamo, va bene?

- Va bene. L’indirizzo, un riferimento telefonico..?

Prendo nota. Una telefonata un po’ misteriosa, ma in questo mondo ne ho già viste di tutti i colori. Qualche foto  pubblicitaria, qualche spot, una particina in un film TV o uno sceneggiato, mi arrangio così senza bisogno di un agente. Forse guadagno un po’ meno, sicuro, ma l’alternativa sarebbe lavorare moltissimo di più solo per pagare la sua percentuale o quasi. Non ne vale la pena. Molto meglio far da solo, così ho più tempo da dedicare al mio hobby, i libri antichi; ne compro sempre qualcuno quando me ne capita l’occasione, studio letteratura, metto qualche soldo da parte e alla fine riuscirò ad aprire un negozio-laboratorio come dico io. Tanto lo so già che come attore non posso pensare di far carriera, non sono abbastanza bravo, o abbastanza fortunato, o abbastanza ruffiano, forse.

Vado all’appuntamento: un ufficio, si intravede un set fotografico in fondo al corridoio con delle attrezzature, qualche oggetto di vario genere. C’è un ragazzo giovane (una checca spudorata, normale nell’ambiente) che mi introduce dal produttore, in un ampio ufficio con un grande divano, un tappeto, la scrivania in un angolo dove mi accomodo davanti a lui.

- Guardi, le dico subito che sarebbe una parte un po’ particolare, dove la faccia non si vede mai.

- Ah. E che bisogna fare?

- Dunque. Intanto bisogna passare una piccola selezione, ma credo che lei sarà il prescelto.

- Come fa a dirlo?

- Ho confrontato le sue foto di nudo con quelle degli altri candidati e dell’attore protagonista, visto così è lei la persona giusta per me.

- Può spiegarmi meglio? non ho ancora capito nulla…

- Allora bimbo, parliamoci chiaro, questo è il set di un film porno, e ho necessità di “doppiare” l’attore principale in alcune scene.

- Ma io non ho mai fatto il doppiatore.

- Sì, ma non con la voce. Con il corpo. O meglio: con l’uccello.

- Scusi?!?

- Sì, ha capito bene: con l’uccello, lei deve recitare con l’uccello al posto dell’attore protagonista, che ce l’ha troppo piccino, mentre il suo… il tuo è veramente un gran bel cazzo, da quel che ho visto in foto. Però per essere sicuro devo vederti spogliato e confrontarti con l’attore, quando vuoi lo chiamo e vi spogliate così facciamo il confronto. Perché, dicevo, ho bisogno di qualcuno che gli somigli il più possibile come forma del bacino e della pancia, colore della pelle, dislocazione dei peli e il loro essere più folti in certi punti… Insomma, con il montaggio delle scene poi non si vede che son due maschi diversi, e quando l’attore è ripreso intero dal davanti c’è un trucco per farglielo allungare in digitale, ma quando è vicino non è possibile, dev’essere un cazzo vero per forza, niente trucchi..! 

- Ma scusi…

- Ma dammi pure del tu, no?

- Va bene, ma scusa: e non potete prendere un attore che abbia già la misura giusta? che motivo c’è di far tutto ‘sto po’ po’ di casino..?

- Oh, guarda: intanto è molto più semplice a farsi che a dirsi. E poi… hai idea di quanto ti costa un attore con il cazzo oltre i ventidue ventitre centimetri? Non ce ne son mica tanti di Rocchi Siffredi e si fan pagare l’iradiddiio… Mentre un bravo attore con un cazzo piccolo riesci a pagarlo poco, aggiungi il doppiatore delle scene clou e risparmi comunque un sacco di soldi… Dài, comincia a spogliarti che chiamo l’attore col cazzettino

Comincio a spogliarmi, un po’ riluttante, ma ancora non ho promesso nulla quindi sono ancora in tempo a rifiutare se non mi va o se mi pagano troppo poco. Entra il pornoatttore principale, ci presentiamo, è già in accappatoio per cui è subito nudo lì in piedi sul tappeto, finisco di spogliarmi e intanto gli guardo l’uccello che non è poi così piccolo, mi pare assolutamente normale, certo per un film porno non è un cazzo strepitoso… il mio è vero, è molto più lungo e grosso del suo, che ci posso fare se sono così dotato? nell’uso reale non penso di trarne qualche vantaggio, anzi in certi casi risulta probabilmente un problema, a parte gli “oooh” di ammirazione o di invidia che a volte riesce a suscitare. Ci mettiamo lì in piedi, vicini, il produttore si inginocchia davanti a noi e ci esamina con attenzione, prima l’uno poi l’altro, senza toccare, guarda soltanto ogni dettaglio posizionato tra le ginocchia e l’ombelico. La sua sentenza è di totale approvazione.

- Perfetto! nessuno s’accorgerà del trucco!.. Allora? si fa? Impegno di un paio di pomeriggi, duemila euro sonanti. Anche in nero, se vuoi.

- Bhé… non è male… se poi ci aggiungi anche un paio di scopate con una bella gnocca..! – rido, convinto. Il pornoattore scoppia in una risata fragorosa, mentre il produttore resta serissimo, quasi terreo in viso: - Ma… non dirmi che sei etero…

- Certo che sono etero!.. che domande del cazzo, perché me lo chiedi? e che c’è da ridere tanto?!?

- Questo… film porno è… gay…! – scoppia l’attore, tra le risate.

- Ma voi siete matti!... – riprendo innervosito a rivestirmi.

- No no no… fermati, ti prego!... – il produttore cerca di fermarmi tenendomi un bracciodài parliamone, su, ho bisogno di te, che ti frega di stantuffare il culo di un maschio o di una troia del cazzo? o di farti fare un pompino da un bel ragazzo o da una cagna in calore… una bocca è una bocca, no..? dài ti aumento la paga, ma accetta, per favore…

A parte che non son mai stato con un altro uomo ma… se chiudo un po’ gli occhi e penso a chi so io forse si può anche fare… se mi faccio aumentare un po’ la paga mi farebbero giusto comodo quei soldi, mi acquisterei ancora qualche bel libro antico che mi metto da parte per il negozio… Quasi quasi… Però devo agire con cautela, a questo punto pretendo di conoscere nei minimi dettagli la sceneggiatura, capire quanti orgasmi mi toccherà registrare… Attore e produttore mi spiegano la storia, scena per scena. Non che di storia ce ne sia molta, naturalmente. In particolare mi preoccupa la scena di un’orgia, non ho ben capito cosa ci devo fare…

- Ma tu non preoccuparti, lasciati andare e vedrai che verrà tutto naturale… - dice il produttore.

- Certo, anche per la penetrazione non sarà un problema, gli altri mica c’hanno un cazzo come il tuo, sai... chi te lo deve infilare c’ha un cazzo assolutamente normale… - aggiunge il pornoattore.

- Non… non ho capito… ma che cazzo intendete dire? che io devo anche farmi inculare?! ma voi siete proprio diventati matti…! – riprendo in mano gli abiti deciso ma mi placcano insieme, il produttore tenta di prendermi le braccia da dietro e l’attore nudo mi blocca dal davanti in un abbraccio stretto, un po’ imbarazzante per tutti e due, visto che siamo nudi ed entrambi consapevoli che lui è gay ma io no… mi lascia andare, io mi rimetto tranquillo per ora.

- Da bravo, pensaci su... Ti offro duemilacinquecento euro.

- Quattromila.

- Tremila

Chiudiamo a tremilacinquecento senza notula, in nero. Soldi contanti che mi faranno davvero comodo, pazienza se per due giorni mi brucerà un po’ il culo, ma ne varrà la pena. Scaccio subito dalla testa il pensiero che forse mi sto prostituendo…

- Ovviamente con preservativo… – aggiungo.

- Certamente, come sempre nelle scene di penetrazione.

- Ma scusa… giusto per curiosità… ma non si poteva solo fare finta che mi inculasse?

- Ma dàaiii..! le scene di penetrazione sono il clou di ogni film porno che si rispetti… - dice l’attore.

- …E poi è già prevista un’inquadratura dal basso…– aggiunge il produttore - …alla quale non voglio certo rinunciare: tutt’e due in piedi a gambe larghe, dove si deve vedere il tuo cazzone in tiro e l’altro uccello dietro che ti entra e che ti scopa, niente possibilità di trucchi in questa scena!

La checca dell’ingresso entra e chiama isterica il produttore che c’è subito bisogno di lui, di là. Resto solo con l’attore, non sappiamo se rivestirci, per il momento restiamo nudi e ci sediamo sul divano, a debita distanza.

- Hai fatto bene ad accettare – mi dice – sono convinto che la cosa non ti disturberà troppo e ci guadagni un sacco di soldi. Ma davvero non sei mai stato con un uomo?

- No, certo che no. Ma… allora non dovrò fare nulla insieme a te, giusto?

- Giusto. Io e te non ci si deve proprio incontrare, quando si gira. Peccato. Sei carino, mi piaci.

- Io… non posso dire altrettanto.

- Lo capisco. Però devo darti un consiglio. Da attore..!

- Dimmi.

- Preparati prima, alla penetrazione. Se no diventa un problema per le riprese.

- Non capisco…

- Se non sei abituato, anche un cazzo piccolo ti farà male, e mentre sei lì devi star attento alle luci, al trucco, a tutto il resto... e poi non sei neppure nella condizione giusta per farlo in modo dolce e progressivo, la scena è un po’ animalesca, ti deve scopare di brutto…

- E allora dimmi, dove vuoi arrivare?

- Ecco, bisogna che ti allarghi il canale anale, con un dildo magari, o anche solo una zucchina, ma devi farlo, non c’è molto tempo: domani pomeriggio è la prima parte della tua registrazione ed è già prevista l’orgia con la scena della penetrazione. Non puoi fare così, a freddo, devi prepararti prima sennò il produttore s’incazza e ti dà meno soldi… Il pomeriggio dopo è già più semplice, sei tu che devi inculare un altro, non dovresti avere problemi. I pompini che ti fanno invece sono quattro: due domani e due dopodomani.

- Tre volte in un pomeriggio… spero di farcela…

- Non ti preoccupare, ci sono sempre a disposizione delle pastiglie azzurre che aiutano..! Allora… ce l’hai un dildo, a casa?

- Ma… no… non mi è mai servito nulla del genere!

- Te credo!... quell’affare che hai basta e avanza! se vuoi passare da me ne ho quanti ne vuoi, ne scegli un paio, se vuoi ti faccio vedere come usarli. Ah..! ti do anche la crema lubrificante, ricordati…

- Sei molto gentile, grazie. Che dici? mi posso rivestire? credo di avere finito, per oggi…

Se ne va anche lui a raccattare gli abiti per portarmi a casa sua a prestarmi gli attrezzi. Il produttore è sempre incasinato, ci saluta da lontano mentre la checca isterica ci augura una buona scopata. La incenerisco con lo sguardo senza degnarla di una parola. Il pornoattore mi accompagna con la sua auto, una mezz’ora di traffico e arriviamo. E’ poco più di un monolocale, ma molto grande e articolato, arredamento un po’ estroso ma simpatico, qualche foto di nudo maschile alle pareti vicine al letto.

- Ecco. Guarda tu cosa preferisci. – rovescia sul letto il contenuto molto particolare di una scatola anonima.

- Ma… non so… dimmi tu… - faccio imbarazzato.

- Allora, vediamo, il cazzo che ti deve inculare lo conosco bene, non è più grande di questo dildo… - me ne mostra uno che mi sembra già troppo grande, rabbrividisco al pensiero… - Però ti consiglio di cominciare con uno più piccolo e di finire con uno più grande, così sarai perfettamente a tuo agio con l’originale… - Ne mette in fila tre: uno piccolo giallo a forma di banana, uno medio rosso scarlatto e uno grande color carne, iperrealistico, nodoso e, mi spiega, con il vibratore, per aiutare la dilatazione senza sentire dolore. Mi sento in difficoltà, non so bene come destreggiarmi con tutti ‘sti aggeggi e il pensiero di una serata passata ad autoincularmi non riesce proprio ad eccitarmi. Lui capisce il mio imbarazzo e si offre di aiutarmi: - Senti, è inutile fare il ritroso, ormai sei in ballo: perché non ti fermi da me e ti aiuto io? Anche senza lasciarci coinvolgere, ma ti devi abituare a toccare e a farti toccare da un altro uomo, non puoi fare l’imbranato lì sul set… io so come inserirti il dildo senza farti male, se vuoi ti fermi anche a dormire così ti alleno per bene e domani non avrai nessun problema…

- Sì… in effetti… mi sembra la cosa migliore… Sicuro che non ti disturbo?

- Scherzi?.. per me sarà solo un piacere! dai spogliati, cominciamo subito a lavorare!...

Mi sdraio nudo sul letto, anche lui è già nudo e si inginocchia vicino a me, comincia a farmi un massaggio, a toccarmi dappertutto, proprio dappertutto… Mi sento il viso in fiamme, ma capisco che più che utile è indispensabile e mi affido a lui senza fare storie. – Toccami anche tu, dài, devi abituarti ad essere spontaneo, non puoi restartene lì così impacciato  come un pezzo di legno! – Ha ragione. Allungo la mano e comincio anch’io a toccarlo dove capita, cercando di non pensare a nulla, faccio e basta. Lui è bravo e ci sa fare, il massaggio diventa piacevole, sta usando anche degli oli profumati rilassanti che riescono a mettermi un po’ più a mio agio, come se fosse un massaggio professionale e non invece… Ma ci pensa lui ogni tanto a riportarmi alla realtà, mi invita a toccarlo, di scusare se magari si eccita un po’ (e si vede…) ma è necessario per me… (sarà poi vero..?). Temo che abbia ragione anche se la situazione non mi entusiasma… ma tant’è, mi aspetta ben altro e gli obbedisco, anche quando si sdraia lui e mi chiede di essere io a massaggiarlo, con forza, a lungo. E’ ora di passare ai dildo. Comincia da quello più piccolo, giallo, cospargendolo di crema, mentre con la stessa crema mi massaggia anche il buco, insistendo (forse troppo a lungo…) con il dito medio inserito lentamente a stantuffo… Infila il dildo, lo allunga piano all’interno, lo sento un po’ opprimente ma non è del tutto spiacevole, si sente che lui c’ha una bella mano: - Resta un po’ così, aiuta la dilatazione, io intanto preparo qualcosa da mangiare per dopo.

Poi torna, estrae delicatamente il dildo giallo, nuova crema lubrificante (il suo dito dentro e fuori…) e via col dildo rosso. Cazzo! si sente che questo è ben più grosso! ma non sento alcun dolore, solo un senso di pieno, come dovessi andare in bagno… - Non spingere, stai rilassato!... – mi fa lui, sdraiandosi vicino, un po’ troppo vicino… e carezzandomi la nuca e le spalle con la mano libera. Intanto continua a infilarlo, poco alla volta,  inesorabile, mezzo centimetro indietro e un centimetro avanti, lo sento che avanza ogni volta un po’ di più, è quasi insopportabile ma riesco a resistere, gli attori devono pur abituarsi a fare le cose più impensate per interpretare una parte, non è così…? c’è chi ingrassa, chi dimagrisce, chi si fa crescere la barba… e io sto qui a farmi inculare, no? che c’è di strano?!?.. che buffa situazione, mi viene persino da ridere.

- Mi fa piacere vederti allegro, vuol dire che non è poi una tragedia, no?

- No, è che… no, nulla… Comunque temevo peggio, davvero. E tu sei bravo a non farmi male.

- Sai com’è… è una lunga esperienza..! – ride divertito; in fondo lo trovo proprio simpatico, come amico e collega. Scappa via di colpo: - Il gas!.. mi si brucia tutto!.. – Si sente infatti un profumo di sugo un po’ troppo intenso. – Ti va una pastasciutta, vero? devi essere ben nutrito per domani, con tutto il daffare che avrai al posto mio..!

Torna presto a rinfilarmi il dildo rosso, in parte scivolato fuori. – Ehi, questo proprio te lo devi tenere dentro a lungo, pensi di farcela a mangiare tenendoti dentro questo coso?

- Da seduto?!? e come faccio…?

- Ci provi! si può fare, dài.. alzati tenendolo dentro con una mano, e poi piano prova a sederti… Così, da bravo!

- Ah, non resisto!

- Sì, dài, rilassati, un bel respiro e stai rilassato con la pancia e con lo sfintere, ce la puoi fare…

Solo poche ore fa avrei dato del coglione a chi m’avesse detto che stasera avrei mangiato nudo con un cazzo infilato nel culo. Ed eccomi qua, un altro passo avanti è stato fatto sulla strada dell’arte... ah, gli attori, quali sacrifici sanno affrontare!.. – Senti… ma quell’altro affare gigante… è proprio necessario…?

- Direi di sì, lo facciamo più tardi, vedrai che non sarà un problema. Ormai sei già abbastanza dilatato e il vibratore ti rilassa lo sfintere e tutto il canale man mano che entra, sono sicuro che ti piacerà. Scusa… volevo dire… sono sicuro che non ti farà male!..

E’ vero, non posso dire che mi abbia fatto male, però… credevo di morire, di venire squartato dal di dentro da un Alien che mi cresceva nel culo vibrando tutto fino alla coda a partire dalla punta per squarciarmi le viscere e uscirmi dalla gola con un getto di sborra incandescente e rossa come lava infuocata… Ero stremato, dopo, ma forse più per la paura che per altro, in effetti non posso dire di avere sentito un vero dolore fisico, forse solo mentale… Quando lui me l’ha estratto e mi ha rimesso il dildo rosso, quello medio, neppure me ne sono accorto, tanto era piccolo rispetto la dilatazione già avvenuta…

- Evviva!.. domani sarai prontissimo!... Quasi…

- Che c’è ancora?

- Ecco… un conto è prendersi un dildo… un conto farsi scopare sul serio…

- Che vuoi dire..? – ma ho già capito tutto, è ovvio… - vuoi scoparmi tu, non è così..?

- Bhé, ecco… io… lo farei volentieri naturalmente, ma dico per te…

- La smetti di fare il buon samaritano? Dì che mi vuoi scopare e basta, no?

- Sì, ok, ti vorrei scopare!.. ma resta il fatto che servirebbe anche a te!

- Ne sei sicuro?

- Sì.

- Mmm… sarà… Scusa sai ma sono un po’ diffidente…

- Fa come vuoi, tanto domani qualcun altro ti scoperà sul serio…

Ha ragione. Lo so anche se non voglio ammetterlo. E poi… è stato così gentile, che mi costa ormai?

- Dài, andiamo a dormire?

- Sì, arrivo. Sistemo un po’ la cucina. Tu vai.

Mi butto a letto, un po’ stravolto. Trovo il dildo rosso e me lo infilo, ormai entra che è un piacere. Dopo un po’ arriva anche lui, si sdraia li vicino, non parla. Lo tocco sul ventre, gli accarezzo i pettorali, con le dita gli pettino i peli lunghi e scuri, che strana sensazione… Ormai è un gioco, mi piace stuzzicarlo, gli tocco il cazzo e lo sento gonfiarsi sotto le mie mani, lo stringo e accenno una masturbazione: - Dài, scopami, mi hai convinto.

- Scopati con un dildo, ne hai tanti a disposizione.

- Maddài, capiscimi un po’ anche tu, no?! fino a poche ore fa lo avrei ammazzato di botte se qualcuno mi toccava,  e ora mi son fatto palpare, inculare con dei cazzi meccanici, ti sto chiedendo di incularmi, che cazzo vuoi ancora da me?!?.. Buonanotte! – mi giro dall’altro lato, chiudo gli occhi e resto immobile sul fianco, ma non posso dormire. - Scusa. (…..). Ti ho chiesto scusa!

Allunga incerto una mano ad accarezzarmi i fianchi, le spalle, le gambe. Resto immobile ma lascio fare. Si avvicina e mi abbraccia da dietro, si struscia contro a farmi sentire il suo cazzo duro contro la fessura delle mie natiche. Mi giro a pancia in giù. E’ un invito, lo so perfettamente. Pausa di un secondo e lui si sdraia su di me, mi schiaccia contro il materasso puntandomi il cazzo contro il buco del culo, armeggia col tubetto della crema e mi infila piuttosto facilmente il suo cazzo lubrificato muovendolo su e giù come faceva con il dildo, ma è ben diverso: lo sento dentro come una cosa viva, pulsante, non un pezzo di gomma qualsiasi, è una parte di un corpo intero che sta dentro e sta sopra di me, mi tocca mi brancica, mi si struscia addossa, mi scalda il collo col suo fiato umido e caldo, dentro e fuori fuori e dentro, qui non siamo sul set, chi pensa al preservativo? pelle contro pelle, pelle di fuori e pelle di dentro che si toccano si strusciano si sfregano una contro l’altra fino a infiammarsi a incendiarsi a liquefarsi a esplodere in un torrente liquido che invade e bagna il mio culo come un’alluvione appiccicosa e calda. Si resta così, immobili, senza fiato, ho il cazzo duro che mi fa male e deve trovare soddisfazione, vendetta, calma. Me lo scuoto di dosso e prendo io la posizione dominante, non ho bisogno di creme lubrificanti: il fiato umido e ansimante del rapporto subìto mi dà sufficiente saliva per spalmarmi il cazzo duro fino a poterlo rendere scivoloso a sufficienza per infilarglielo d’un colpo, oh! con lui entra subito, anche se un po’ a fatica date le dimensioni ma si sente che è allenato, e allora sì che mi posso finalmente sfogare a scoparlo caparbiamente, con gusto, chiavarlo come si scopa una puttana, una troia, mi ritrovo infoiato e allupato fino a sentire qualcosa di nuovo che monta dentro di me, fino a godere di sensazioni ed emozioni mai provate, qualcosa che non avrei mai potuto nemmeno immaginare prima d’ora nel toccare un altro uomo e che invece sento crescere enormemente fino a lasciarmi andare in un urlo selvaggio e liberatorio mentre sento la mia sborra fuoriuscire riempiendolo e svuotandomi.

Fiato corto che rallenta pian piano, due corpi soddisfatti che si cercano per addormentarsi vicini, abbracciati, placati. Sento la sua bocca che mi cerca, la sua lingua che mi esplora, è naturale rispondere con la mia bocca, la mia lingua. Io, io che sto baciando un uomo come la cosa più naturale, come avessi sempre aspettato di fare, che non so perché non abbia fatto prima.

Sazio e stanco lui si è già addormentato, ma io non riesco a staccarmi dal suo torace come da un cuscino invitante, vivo e pulsante dove mi lascio solleticare bocca occhi e naso dalla fitta foresta di peli scuri che gli coprono pettorali pancia e inguine: così simili ai miei, che gli faranno da controfigura, domani. Sto continuando ad imparare. Imparo nuovi odori che, io so già, mi diventeranno necessariamente familiari: odore di sudore, di maschio, di sperma… Mi muovo lentamente per non svegliarlo mentre solo sfiorandolo vado a raggiungere i diversi odori sparsi sul suo corpo: annuso le ascelle, il collo, il suo alito caldo, scendo lungo il torace arrivando fino all’inguine dove l’odore di maschio raggiunge il suo culmine, mi fermo a lungo, lì, a respirare, distinguendo l’odore muschiato delle pieghe inguinali e dello scroto da quello più acre del sudore e quello più acuto dello sperma mio e suo sparsi lì intorno ad asciugarsi sulla pelle. Ecco ancora cosa mi manca: usare proprio lì lingua e bocca per sentirne non solo gli odori ma anche i sapori… non mancherò di colmare questa lacuna nei prossimi giorni: con lui, certo, ma se capiterà, anche con qualcun altro, perché no? Pallido e remoto mi appare ormai il ricordo o il desiderio di sesso con una femmina, non che lo voglia escludere: niente affatto! ma in questo momento la mia curiosità la mia attenzione la mia voglia la mia libidine è ormai tutta incredibilmente rivolta verso altri maschi. Muovendomi sul materasso mi ritrovo a urtare un oggetto duro, capisco subito cos’è prima ancora di afferrarlo con le mani, è il dildo rosso: me lo infilo di nuovo senza fatica, stanotte voglio dormire così. Non avrò problemi domani, sono pronto a conquistare il set.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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