Bugia
San Valentino: una festa
per molti, una brutta giornata di solitudine per molti altri, una giornata
dove tutti pensano all’Amore con la A maiuscola, per sognarlo, per
assaporarlo, per gustarlo. Qualche volta, anche, per tradirlo. Un piccolo ristorante
discreto, semplice ma raffinato, una piccola sala e pochi tavoli. Stasera,
solo coppie. Luci discrete, non violente, e una candela su ogni tavolo. La
fiammella riscalda, tenta di salire tremolante ma è sempre lì, ancorata alla
cera traslucida a riflettersi nella coppa di vetro, a rischiarare con lievi
giochi di luce i teneri sorrisi che si accendano al di qua e al di là della
fiamma. Un tavolo nell’angolo più
lontano dall’ingresso e dal passaggio per la cucina. Mauro ha poco più di
quarant’anni ma è già un medico affermato: vice-primario al reparto di
chirurgia, un proprio studio professionale per seguire meglio i pazienti
privati, invitato ormai fisso ad alcuni convegni all’estero dove ha già
tenuto un paio di conferenze su temi minori ma significativi. Affascinante,
capelli brizzolati sulle tempie, un abbondante e ordinato ciuffo nero sopra
una faccia aperta e simpatica che ispira immediata fiducia e simpatia a
tutti, non solo ai suoi pazienti. Anna è insegnante di scuola materna,
brillante e simpatica, ha saputo trovare la giusta collocazione vicino ad un
marito che già è importante e ancor più lo diventerà, un passo indietro a lui
per accettare con semplicità i sacrifici che la sua professione impone:
orari, urgenze, fuori casa, turni a volte massacranti, poco tempo per lei ma
quel poco davvero bello e importante. Come qui, come stasera, a raccontarsi
sottovoce i pensieri più intimi e teneri, dimentichi del mondo là fuori e,
per una sera, anche delle malattie e dei malati che domattina torneranno a
separarli, a pretendere tutta l’attenzione e il tempo di quel marito sempre
così desiderabile, attento e affettuoso. Stasera qui, a ricordarsi l’un
l’altra quanto siano innamorati, ancora oggi dopo quasi dodici anni. Anche il tavolo vicino
ospita una coppia molto affiatata, anche se più giovane: Michele e Sara sono
sotto i trenta, convivono da un paio d’anni e sono sempre incasinatissimi con
il lavoro e con tutto il resto. Lui, architetto, non ha ancora una posizione
consolidata e sogna di affermarsi con progetti un po’ visionari e alternativi
di spazi verdi e arredo urbano, giardini rustici minimalisti e arredamento
povero imbastardito con un faidate semplice ma raffinato, realizzabile
con poco sforzo ma con l’effetto di un grande design. Gran bel ragazzo, bello
e squattrinato, con tanta voglia di spendersi anche nel sociale: pompiere
volontario, si sottopone a massacranti esercizi fisici per mantenere una
forma perfetta e garantire la massima efficienza nei turni a volte eccessivi
e nella costante reperibilità notturna. Lei è impiegata ma la sua grinta e la
sua costanza, la sua tenacia e la sua forza la stanno spingendo a una
carriera manageriale verso la quale si sente attratta e fortemente motivata,
e non importa se la casa resta un po’ sottosopra o se si mangia un po’
disordinatamente qualche cibo in scatola o se la notte le ore di sonno sono
un po’ troppo poche partendo presto da casa, tornando tardi e infilandoci
dentro la sera un po' di lavori domestici e, ma solo se capita che gli orari
coincidano e non si è troppo stravolti, un po' d’amore ben fatto col suo
compagno più incasinato ancora di lei... Anna sta terminando il
dolce, il cellulare di Mauro vibra discreto: - Pronto. Cosa? Ah. Ma quando..? Sì, ok. Va bene, arrivo subito. –
La faccia diventa un funerale. – Cazzo.
Devo andare subito, Anna, c’è un intervento d’urgenza, neanche il tempo di
accompagnarti a casa, puoi prendere un taxi?.. -
Ma certo, tesoro, non ti preoccupare per
me! -
Mi dispiace, proprio stasera... -
E’ una sera come un’altra, non farti
scrupoli. Vai, corri! -
Anna... -
Sì..? -
Un bacio. Spero di arrivare presto. -
Non dipende da te, lo spero anch’io,
vorrebbe dire nulla di troppo grave. -
Già. Ciao tesoro, buonanotte. -
Notte amore. Buon sanvalentino... -
A te amore. Se mai... sarà per domani
notte!.. -
D’accordo... Va’, non farmi arrossire,
ciao!.. -
Ciao. Esce di corsa, quasi
travolgendo Michele che torna dal bagno: - Oh mi scusi! – ed è scomparso. - Ma... niente... si figuri!.. – mormora Michele a qualcuno che non
c’è già più. Anna fa chiamare un taxi
per andarsene e aspetta il conto da pagare, Michele e Sara hanno già fatto,
escono. Piove ma è una pioggia piacevole, da qualche parte gl’innamorati di Peynet stanno seduti immobili su una panchina a guardarsi
negli occhi, mano nella mano, e non importa se la pioggia gli entra nel collo
nelle scarpe o nella scollatura di lei, resteranno lì a guardarsi eternamente
innamorati. - Devi proprio? –
fa Sara che conosce già la risposta. - Massì, lo sai. Dai, che importa? E’ una sera
come un’altra, no? Possiamo far l’amore quando vogliamo, e a pensarci bene
non è proprio per niente romantico farlo quando tutto il mondo sta scopando!
...e solo perché sul calendario c’è un nome che comincia con la V... E poi
Carlo mi ha fatto il favore di restare ben oltre il suo turno, mica posso
lasciarcelo tutta la notte, ti pare? E’ già stato tanto per noi poter cenare
insieme, è stato bellissimo, amore, grazie per essere uscita presto
dall’ufficio. Ti è piaciuto il ristorante? Carlo aveva ragione, mi ha
consigliato bene, eh..?! - Mmm... con quel che ci è costato!.. ci
mancava pure che non mi piacesse! - Dai non pensare sempre ai soldi!.. se non ce lo possiamo permettere
neanche a San Valentino!.. - Bhé sì, almeno stasera..! Salgono in auto. Michele
accompagna a casa Sara, un lungo bacio appassionato e via verso il fuoco. ..... - Pronto. - Ciao Michele. - Ah sei tu? Ciao amore, dimmi! - Ho pensato una cosa. - Aiuto!.. vuol dire che sarà una cosa terribile!.. - Maddài fa’ il serio!.. è una cosa
bellissima!.. - Cioè? - Fra due settimane è San Valentino: voglio passare con te la serata.
E voglio passare con te tutta la notte. - Ma no, come facciamo?!.. lo sai che è impossibile!.. - Possibilissimo,
invece, ho pensato io a tutto, ascoltami: ho trovato un bellissimo
ristorante, te lo puoi permettere anche tu, è molto carino si mangia bene e
non costa molto. Ognuno prenota il suo tavolo, ma faremo in modo di
prenotarli vicini, così ci potremo guardare negli occhi tutta la sera, eh,
che ne dici? - Dico che sei matto, ecco che cosa dico!.. - Ma smettila!
Quando stiamo finendo di mangiare tu vai in bagno e mi chiami sul cellulare,
io rispondo faccia contrita e dico ad Anna che c’è un’urgenza, che devo
scappare subito in ospedale. - E... e io che faccio?!.. - Semplice. Tu racconti che hai il turno coi pompieri, ma che hai
pregato un amico di sostituirti almeno per la cena poi però devi andarci. E
mi raggiungi allo studio. Staremo insieme tutta la notte, voglio scoparti per
bene e poi addormentarmi abbracciato a te. E al mattino voglio che mi svegli
con una sega sotto le coperte!.. - Stupido! - Allora, fatto? - Ma certo! Lo sai che per te qualsiasi cosa, Mauro. E poi un San
Valentino così... difficile ripeterlo!.. - Chissamai. Non ci preoccupiamo. Del resto
non è neppure il primo, no? - No, certo. Grazie per aver pensato a tutto. Avevo già dato per
scontato che non ci saremmo neppure visti. - Già, anch’io, ma poi mi sono detto: c’è sempre una soluzione, basta
trovarla! E l’ho trovata. - Però... niente regali, vero? Sai che se no mi metti in imbarazzo, mi
fai sempre dei regali troppo belli, io... - Lo so, non puoi ricambiare. E quindi non devi. Io invece posso e mi fa
piacere farti dei regali ogni tanto. Ma se vuoi posso darti del denaro che ti
fa senz’altro più comodo, pensaci, davvero. - Sì, hai ragione,
ma mi sembra brutto. Magari mi piacerebbe pure, farmi pagare per un pompino
fatto per strada a uno sconosciuto, ma non con te. Te ti amo. - Lo so. Anch’io. E una notte con te merita sempre una bugia... |