Morte a Boca Caliente - II (illustrazioni di Valdemar) Dan si sveglia. Guarda il riquadro della finestra. C’è
un leggero chiarore: dev’essere quasi l’alba. Dan si stiracchia, poi si mette
a sedere. Si guarda intorno. La camerata della caserma è ancora immersa nell’oscurità,
solo in corrispondenza delle finestre filtra un po’ di luce. Dan si gratta
una gamba. Una pulce deve averlo punto nella notte, probabilmente più d’una.
Anche ai coglioni sente un po’ di prurito. La caserma è piena di insetti di
ogni tipo. Adesso che i soldati sono partiti, Dan è l’unica preda. Dan non ci bada. Per un fuorilegge è normale avere a
che fare con pulci, cimici e pidocchi. E la caserma è un buon posto per
fermarsi, a Boca Caliente: Dan l’ha già fatto altre volte. Quando qualcuno
gli sta dietro, è meglio evitare i saloon, dove tutti possono vederlo. Se non
ci sono i soldati, Dan dorme nella caserma. Questa volta è stato fortunato: i
soldati sono partiti ieri pomeriggio. Dan rimane un buon momento seduto sul giaciglio,
mentre lo stanzone emerge dall’oscurità. Infine si alza: ha bisogno di
pisciare e di cagare. Percorre la camerata in direzione della latrina dei
soldati, ma poi ci ripensa e torna indietro. Prende un sigaro e lo accende:
mentre aspetta, potrà almeno gustarsi il sigaro. E l’odore coprirà un po’ il
puzzo. Quando Dan entra nella latrina, quasi gli manca il
fiato. È abituato ai cattivi odori, ma il fetore di merda e piscio è
terribile: i soldati sono partiti solo ieri e nessuno ha svuotato la fossa.
Un tempo doveva esserci un sistema di svuotamento, ma da molti anni non è più
in funzione. Dan si mette in piedi, davanti a uno dei buchi dell’asse, e
piscia. Lancia una rapida occhiata alla fossa, piena di liquame fino a
livello del pavimento. Quando ha finito di pisciare, si mette sull’asse che
serve da sedile, sopra uno dei buchi. Poi aspira dal sigaro e si gratta un
po’ i coglioni. In quel momento coglie un movimento sulla sinistra.
Volta la testa. Brian è sulla soglia, la pistola puntata su di lui. Merda! Dan si dice che è stato un coglione a lasciare le
pistole vicino al giaciglio. Adesso questo bastardo lo ammazzerà. Dan conosce
Brian, lo conosce bene. Hanno anche compiuto qualche rapina insieme, qualche
anno fa. Ma da quando Dan ha ammazzato Mike, il fratello di Brian, questo
figlio di puttana gli sta dietro per fotterlo. Dan si è alzato. Brian è davanti a lui. Ghigna: è
soddisfatto di averlo in pugno. - Stai per crepare, Dan! Dan alza le spalle: ha sempre saputo che prima o poi
qualcuno lo avrebbe ammazzato e non ha paura di crepare. Se è arrivata la sua
ora, pazienza. Dan nota che Brian gli sta guardando il cazzo. L’ha
gustato parecchie volte, Brian, il cazzo di Dan, in culo e in bocca. Forse… Dan
si accarezza i coglioni e il cazzo, tranquillo, come se non avesse davanti un
uomo che ha giurato di ucciderlo. - Va bene, Brian. Mi hai trovato. Sorride, mentre il cazzo gli si tende in fretta.
Brian lo guarda, senza riuscire a distogliere lo sguardo da lui. Dan continua
ad accarezzarsi. Ora il cazzo è duro e teso come la canna di un fucile. Dan
lo stringe con la sinistra, mentre con la destra si gratta i coglioni. Brian ha abbassato il braccio con l’arma, senza
nemmeno rendersene conto. Fissa come incantato il grosso cazzo di Dan, che
svetta grande e rigido. Dan continua a stuzzicarsi. Intravede una via
d’uscita. - Ti piace, eh? Hai voglia di gustarlo di nuovo,
come ai vecchi tempi! Brian si tende. - Pezzo di merda! Ti riempio di piombo. - Sì, sì, lo so. Sei venuto per questo e lo farai.
Ma adesso hai voglia di gustare questo cazzo. Dan si mette le mani sul basso ventre, i pollici
uniti sopra il cazzo, gli indici che si toccano dietro i coglioni. Brian non dice nulla. Dan sorride. - Ce li hai i coglioni per fare quello che desideri? - Quello che desidero è ammazzarti, pezzo di merda! - Sì, certo, me l’hai già detto, ma puoi farlo dopo.
Prima vuoi assaggiare di nuovo questo. O non ce li hai proprio i coglioni per
farlo? Brian sa benissimo che Dan ne approfitterebbe per
ammazzarlo. Scuote la testa. - Pensi che io sia proprio un coglione, Dan?
Disposto a farmi ammazzare per gustare il tuo cazzo? Sarai tu a prendertelo
in culo, quando ti avrò riempito di piombo, e poi ti getterò nella merda: è
quello che meriti. Dan scuote la testa. - Come vuoi, Brian. Per me finire nella merda o in
una bara, fa poca differenza. Ma tu sei senza coglioni, Brian. Poi, fingendo di ignorare del tutto Brian, riprende
a stuzzicarsi il cazzo e i coglioni. Brian lo fissa. Ha la gola secca.
Deglutisce. Il desiderio è una morsa che gli strizza i coglioni. Dan sceglie il momento in cui lo vede abbassare un
po’ la pistola. In un attimo gli è addosso e lo colpisce con un pugno al
ventre, mentre con l’altra mano gli blocca il polso. Brian spara, ma ormai la
pistola non è più puntata su Dan. Dan colpisce Brian tre volte. Ogni pugno è un
macigno. Brian si piega su stesso, non riesce più a stare in piedi. Brian è a terra, incapace di rialzarsi. Dan gli ha
preso la pistola e ora la punta su di lui. - Spogliati, pezzo di merda, che ti faccio
assaggiare quello che vuoi. Brian annuisce. La sua vita è alla fine e gli va
bene che Dan lo fotta ancora una volta. È un buon modo di finire. Lentamente
Brian si spoglia. Togliendosi i pantaloni e le mutande, si accorge di essersi
sporcato: quando Dan lo ha colpito, ha perso il controllo degli sfinteri. Dan
si beccherà un po’ di merda. - Stenditi sul pavimento, faccia in giù. Il pavimento è sporco, ma non ha importanza. Brian
esegue. - Metti le mani dietro la schiena. Brian obbedisce: cercare di resistere non avrebbe
senso. Sente il peso di Dan su di sé, che lo blocca al suolo. Dan gli lega le
mani dietro la schiena. Poi lo forza ad alzarsi e a inginocchiarsi sull’asse
del cesso. - Volevi gustare il mio cazzo, no? Adesso ti
accontento. Dan afferra il culo di Brian e divarica le natiche
sorridendo. C’è un po’ di merda: Brian ha perso il controllo degli sfinteri
quando Dan lo ha colpito. A Dan non importa: si farà pulire da questo stronzo,
dopo. Spinge in avanti il cazzo, forzando l’anello di carne, e poi lo
affonda, fino a che i coglioni toccano il culo di Brian. Brian ha l’impressione che sia un coltello quello
che lo ha penetrato, ma, nonostante il dolore violento, il cazzo gli si tende. Dan incomincia a fottere Brian. È bravo a fottere,
Dan. Il suo cazzo entra fino in fondo e poi quasi esce, in un movimento
interminabile. A Brian diventa duro in fretta. Brian sente lo sborro di Dan riempirgli le viscere.
Il dolore è bestiale, ma ne valeva la pena. Adesso incomincia la discesa
verso l’inferno. Dan arretra. Si guarda il cazzo, sporco di merda. Ce
n’è anche sui coglioni. - Adesso mi pulisci, stronzo! Dan colpisce Brian in faccia con il dorso della
mano, a braccio teso, facendolo cadere sul pavimento. - In ginocchio! Brian si mette in ginocchio davanti a Dan. Guarda il
cazzo e i coglioni del suo assassino. C’è un po’ di merda e anche un po’ di
sangue sulla cappella. Ma va bene. Ormai è un uomo morto. E non gli spiace
assaggiare ancora una volta il cazzo del maschio che lo ha fottuto e che tra
poco lo ammazzerà. Brian incomincia a passare la lingua sul cazzo di
Dan, che nuovamente si tende. Brian non si stupisce: conosce bene il suo
assassino, sa che Dan è un vero maschio ed è insaziabile. Brian percorre con
la lingua il cazzo che si tende, scende ai coglioni, grossi, duri. Il suo
assassino è un toro da monta. Brian pulisce con cura. Dan ride, soddisfatto. Brian si rende conto di essere sul punto di venire.
Si avvicina ancora a Dan. Ora il suo cazzo struscia contro la gamba di Dan, i
peli solleticano la cappella. Dan si tende e con un mugolio viene. Brian inghiotte.
E dai suoi coglioni sente che il piacere sale. Un getto di sborro schizza
verso l’alto. È venuto per l’ultima volta, succhiando il cazzo del suo
assassino. - Ora di crepare, bastardo. Brian annuisce Dan prende la pistola di Brian, poi lo afferra per
il collo e lo spinge contro la parete. Gli preme la pistola contro il ventre,
mentre con la sinistra continua a premere sul suo collo, schiacciandolo
contro le assi di legno. - Pronto a crepare, bastardo? Non farò in fretta.
Voglio gustarmi la tua morte. E poi ti getterò nella merda, come tu volevi
fare con me. Brian guarda Dan. Non dice nulla. Annuisce. Dan ha
vinto. Può fare quello che vuole. Dan spara il primo colpo. Brian sussulta, mentre
nelle sue viscere si accende una fiamma. Dan alza la pistola e la punta tra le costole di
Brian, sotto il cuore. Aspetta un attimo e poi spara di nuovo. Brian emette
un gemito. Scivolerebbe a terra, se la mano di Dan non lo tenesse inchiodato
alla parete. Un po’ di merda, mista allo sborro di Dan, gli cola dal culo. Dan sposta la pistola e spara ancora. Brian emette
un grido soffocato, poi dice: - Merda! Dan ride. La pistola scende di nuovo al ventre. Un
nuovo colpo. A Brian sembra di avere un immenso incendio nelle viscere. Dan stringe ancora il collo e con il braccio sinistro
solleva Brian, facendolo scorrere lungo la parete. Brian sente che il respiro
gli manca. Dan ride, mentre appoggia la punta della pistola
contro il ventre, subito sopra il cazzo. - Hai goduto mentre me lo succhiavi. Sei una troia.
Del cazzo non te ne fai niente. Dan abbassa ancora un po’ la pistola, che ora preme
contro la base del cazzo di Brian, ride e spara. Il proiettile trapassa il
cazzo. Il dolore è atroce. Brian vorrebbe urlare, ma la mano di Dan lo sta
soffocando e gli impedisce di gridare. Dan molla di colpo Brian, che crolla a terra. Brian
desidera solo morire ora, sfuggire all’incendio che brucia dentro di lui. Dan posa la pistola, contempla Brian, steso a faccia
in giù sul pavimento lurido. Ride, una risata forte, che lo squassa. Poi
afferra Brian per la caviglie e lo trascina verso la fossa. - Ti porto alla tua tomba, stronzo. Una fossa di merda
per un pezzo di merda. Dan getta il corpo di Brian nella fossa. Il corpo
non affonda completamente: il culo e le mani legate emergono. Lo strato
inferiore del liquame dev’essere diventato quasi solido. Brian solleva la
testa, cercando di respirare, ma poi il viso scompare. Dan ride, guardando le bolle d’aria che salgono in
superficie. Questo stronzo sta crepando, infine. Dan si siede e riprende il suo sigaro. Tira una
boccata. Adesso può cagare in pace. Quando ha finito, Dan si alza. Il corpo di Brian non
è più visibile: dev’essere sprofondato nella fanghiglia, che lo ha
inghiottito come le sabbie mobili. Dan ride. - Uno stronzo finito nella merda! Prende la camicia di Brian, si pulisce il culo, poi
raccoglie il cinturone e la pistola del morto e torna nella camerata,
soddisfatto. La giornata è incominciata bene. |